Non posso evitare di prendere posizione sui gravi avvenimenti a cui abbiamo assistito in occasione del G8.

Alle prima notizie sugli sconti avvenuti a Genova ero tentata a dare ragione alla polizia, ci sono sempre dei violenti a queste manifestazioni, e so benissimo che tute bianche e centri sociali non sono certo famosi per le loro proteste alla "Gandhi". Poi però, ho cominciato a leggere sui giornali e su internet,  le versioni di chi a Genova c'è stato. Giornalisti, manifestanti, preti, boy scout, tute bianche, parlamentari e Genovesi danno TUTTI la stessa versione.

Sono convinta che solo tramite le testimonianze dirette di chi ha partecipato alle dimostrazioni pacifiche ci si possa fare un'idea il più possibile corretta di cosa sia successo. E purtroppo tutte queste testimonianze sono concordi: i partecipanti del Genoa Social Forum non solo non sono stati per nulla tutelati nell'esercizio del diritto costituzionale alla manifestazione del loro dissenso, ma sono anzi stati vittima di violenza ingiustificabile da parte dei famigerati Black Block e da parte delle stesse forze dell'ordine. Il risultato è stata la violazione dei più elementari diritti umani: alla libertà di espressione, alla libertà di movimento, all'integrità fisica e psichica. Non mancano infatti denuncie, supportate da adeguata documentazione fotografica e testimoniale, di violenze gratuite subite dagli arrestati. Il sentimento espresso dai membri delle associazioni aderenti al GSF (associazioni di volontariato, di attivismo cattolico, di commercio equo e solidale, gli scout... non solo tute bianche, insomma) è di sbigottimento di fronte ad una repressione che da più parti si è paragonata a quella delle dittature sudamericane. E per quanto la nostra situazione politica non rispecchi quella del Cile di Pinochet, il solo riferimento dovrebbe far accapponare la pelle a tutti coloro che si ritengono democratici.

Lascio giudicare a voi. Ho raccolto un po' di documentazione, che arricchirò nei prossimi giorni. La parte più importante la ritengo quella delle testimonianze dirette: alcune sono allucinanti. Se anche gli arrestati fossero colpevoli dei danneggiamenti di Genova (e la maggior parte NON lo erano), ciò non può in alcun modo giustificare i comportamenti degli agenti di pubblica sicurezza descritti nelle pagine che seguono. Senza contare la figura che l'Italia sta facendo a livello internazionale (a prescindere dall'atteggiamento filo-americano e anti-europeo insistentemente mostrato da Berlusconi). Se volete, potete dire la vostra nel Cerchio.

 

Testimonianze

L'informazione giornalistica

Dall'estero

Arianna Subri

Enrico Sciaccaluga

Alfonso De Munno, fotografo

Mark Covell, giornalista inglese

Marco Albera, capo scout

Stefano Agnoletto

Leopoldo Rebellato e Maria Nichele, ONG "Incontro fra i Popoli"

Luca Basile, rete Lilliput

Igor Munari

Parla un poliziotto di stanza a Bolzaneto

Intervista ad un ispettore dei Gom

De Gennaro: nulla da rimproverare alla polizia

D'Alema: scenari di stampo cileno

Cacciari: blitz di stampo cileno

Dubbi su manifestanti spariti

CDL: no all'indagine parlamentare

Critiche da tutta Europa

Berlino furibonda

Berlino 2

Da Parigi a Londra

Ministro degli Esteri inglese

Ministro degli esteri tedesco

Germania e Gran Bretagna reclamano chiarimenti

Comunicato di Amnesty International (inglese)

 

Link

Sito ufficiale del Genoa Social Forum, dove viene raccolta documentazione sui fatti di Genova.

Il Secolo XIX online, giornale Genovese.

www.mir.it: testimonianze e notizie.

www.italy.indymedia.org: informazione indipendente sul "movimento di Seattle".

www.carta.org: decine di testimonianze e foto.

www.clarence.com: testimonianze e commenti.


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