Il governo tedesco chiede chiarimenti sulle notizie di pestaggi ai propri cittadini. "E' stato terribile" racconta un inglese in ospedale. E la Procura di Genova apre un'inchiesta sui Gom
ROMA - Mentre Germania e Gran Bretagna reclamano chiarimenti sul comportamento delle forze dell'ordine italiane, cominciano a lasciare il carcere i cittadini tedeschi e inglesi arrestati durante i fatti di Genova. Intanto la Procura di Genova ha aperto sette inchieste per verificare il comportamento degli agenti della polizia del Gom, il Gruppo Operativo Mobile, accusati di aver percosso i manifestanti .
In mattinata cinque cittadini britannici hanno lasciato le celle nelle quali
sono rimasti rinchiusi per circa quattro giorni, per avviarsi verso l'aeroporto.
Uno di loro però, resterà in ospedale. Mark Covell, 33 anni, londinese, ha
riportato una lesione polmonare, diverse costole rotte e un'emorragia interna.
Intervistato dallla Bbc ha raccontato i pestaggi ai quali è stato sottoposto:
"Non finiva più. Ho creduto che stessi per morire - ha detto - E'
orribile sentire le proprie ossa che ti si rompono dentro".
Covell ha negato di aver partecipato a qualsiasi atto violento. I poliziotti lo
avrebbero aggredito mentre si trovava all'interno del centro stampa del Gsf, la
notte delle perquisizioni. Il giovane infatti, che lavora per alcuni siti
internet britanici, era impegnato a diffondere in Rete le notizie relative alle
manifestazioni.
Lasciano il carcere anche 37 cittadini tedeschi, sebbene ventuno, dei germanici
arrestati, restino ancora in cella. A darne notizia è il ministero degli Esteri
di Berlino. Complessivamente, i cittadini tedeschi arrestati durante i disordini
sono 58. Tra questi anche una giornalista berlinese, rilaciata nella notte.