G8, Londra chiede un incontro a Ruggiero
LONDRA - “Siamo
stati brutalmente malmenati” Non usano mezzi termini, al loro ritorno a
Londra, i quattro giovani inglesi arrestati nel corso del famigerato blitz
notturno nella sede del Genoa Social Forum e usciti ieri dal carcere. La loro
pubblica denuncia, davanti alle telecamere della BBC, ha conquistato l’
apertura nei principali telegiornali britannici. E ora anche il ministro
degli Esteri Jack Straw, abbandonata la linea seguita nei giorni scorsi, chiede
spiegazioni al Governo italiano. “ Ho chiesto al nostro ambasciatore a Roma,
John Stepherd, di cercare un incontro urgente con il ministro degli Esteri
italiano Ruggiero –ha dichiarato Straw– Chiederemo che le denunce dei
cittadini britannici siano oggetto di serie indagini”. Il ministro ha
anche aggiunto di avere ottenuto rassicurazioni dalle autorità italiane sulle
inchieste in corso.
La presa di posizione di Straw, che segue di poche ore quella del governo di Bonn, arriva poco dopo il ritorno a Heatrow di quattro dei cinque inglesi arrestati a Genova. All’aeroporto di Londra, giovedì mattina, Jonathan Blair, 38 anni, Daniel McQuillan, 35, Richard Moth, 32 e la sua fidanzata Nicola Docherty di 27 anni hanno potuto riabbracciare finalmente amici e familiari. “E’ stato terribile hanno raccontato ai giornalisti mostrando i vestiti ancora imbrattati di sangue. Sentivamo le urla dei ragazzi inermi e gli agenti continuavano a colpire. Siamo stati tenuti per 38 ore senza cibo, ci hanno sequestrato soldi e documenti, impedito di contattare i nostri avvocati”.
Un quinto manifestante inglese è ancora ricoverato all’ ospedale di Genova, con le costole fratturate e una emorragia interna. Mark Covell, un giornalista londinese di 33 anni che lavora per un gruppo anticapitalista, in una intervista alla BBC Radio Four ha negato di essere un membro dei Black Block e ha raccontato la sua verità su quella notte. “Pensavo davvero di morire – ha detto – Sentivo le mie ossa spezzarsi sotto i colpi degli agenti. La polizia ha fatto irruzione all’ improvviso, mentre molti dormivano nei sacchi a pelo.Io sono caduto a terra, mentre i carabinieri continuavano a schernirmi e bastonarmi con il manganello. Non avevano alcuna pietà” Covell ha annunciato di voler denunciare la polizia italiana per tentato omicidio. E la sua azione legale potrebbe trovare il supporto di Amnesty International.
La
protesta francese contro i fatti di Genova. Intanto continuano le
manifestazioni di protesta. A Parigi circa 1.500 persone hanno marciato contro
le presunte "brutalità'" della polizia italiana nel corso del G8 di
Genova. Hanno chiesto l'istituzione di una commissione d'inchiesta
internazionale sulle violenze avvenute, da affidare ad Amnesty
International. Il leader francese del movimento anti-globalizzazione, José
Bove, che era presente a Genova, ha dichiarato che la protesta era diretta a
Berlusconi e alla sua polizia che "hanno trasformato Genova in una fortezza
assediata". Bové ha accusato la polizia italiana di avere caricato i
manifestanti pacifici e di aver picchiato i dimostranti arrestati. "Questo è
assolutamente inaccettabile in una democrazia e noi chiediamo la creazione di
una commissione internazionale d'inchiesta che valuti i crimini della polizia
italiana". La manifestazione si è conclusa sotto il palazzao
dell'ambasciata italiana.
Manifestazioni anche a Millau e Tolosa, contro "la repressione della
polizia e dei militari, particolarmente feroce". A Marsiglia un centinaio
di persone ha manifestato davanti al consolato d'Italia. Qui, però, la protesta è
degenerata in scontri: tre poliziotti sono rimasti feriti in modo non grave e
una decina di persone sono state arrestate.