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Silma
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Inserito il - 20 gennaio 2009 : 14:22:55  Mostra Profilo  Clicca per vedere l'indirizzo MSN di Silma Invia a Silma un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Firmino...il topastro sfigato [:-p] Un libro in certi punti molto cinico e che al finale mi ha fatto venire gli occhi lucidi.

Non ti piacciono le storie di felini, Amon? [:0] Detto da uno che ha Garfield in avatar, fa sensazione! [:))]

umilmente vostra
Silma

<<la vide fra le sue braccia splendere e brillare,
fanciulla elfica ed immortale>>
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AmonSūl
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Nowhere Land


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Inserito il - 21 gennaio 2009 : 11:39:20  Mostra Profilo  Invia a AmonSūl un messaggio ICQ  Clicca per vedere l'indirizzo MSN di AmonSūl Invia a AmonSūl un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
In realtą parlo con ignoranza.
Non ho mai letto libri di gatti perché per pre-giudizio temo che il materiale su cui lavorare non sia molto... ho paura che siano noiosi.


Garfield non č un gatto. E' una star dello spettacolo! Pensa ridurre le sue strisce a racconti... probabilmente porterebbe al suicidio pił di una persona ^____^

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"Tutto ciņ che accade, tu lo scrivi", disse.
"Tutto ciņ che io scrivo accade", fu la risposta. [:115]
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Luthien82
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Da chissą dove


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Inserito il - 21 gennaio 2009 : 16:27:48  Mostra Profilo  Clicca per vedere l'indirizzo MSN di Luthien82 Invia a Luthien82 un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
E invece potrebbero stupirti![:))]

Anche la creatura pił piccola muta le sorti del mondo.

Modificato da - Luthien82 in data 21 gennaio 2009 16:28:13
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Silma
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Inserito il - 22 gennaio 2009 : 09:32:58  Mostra Profilo  Clicca per vedere l'indirizzo MSN di Silma Invia a Silma un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
AmonSūl ha scritto:
Garfield non č un gatto. E' una star dello spettacolo! Pensa ridurre le sue strisce a racconti... probabilmente porterebbe al suicidio pił di una persona ^____^



Allora spero nessuno le riduca mai a racconti [:-p]

Di recente sto rileggendo, per motivi di studio, un classico che pił classico non si puņ: Ivanhoe., di Sir Walter Scott .

Un libro affascinante, sia per il panorama storico e culturale che ti spalanca davanti agli occhi, facendolo riemergere dal passato come le rovine di un maniero sassone improvvisamente sorgenti a nuova vita, sia per la capacitą descrittiva fuori del comune del suo illustre autore. Ho sempre molto amato i racconti cavallereschi e forse per questo apprezzo particolarmente il modo in cui il famoso Sir fa comparire davanti agli occhi scene che pulsano di vita propria, che siano folle acclamanti sugli spalti di fronte ad un torneo, sanguinosi assedi o camei di squisita compoizione, i molti dialoghi di non pił di due persone cui non a caso molti registi di cinema si sono ispirati. La prosa sovente lirica ma solida e forte riesce a far udire i corni da caccia ed i segnali delle squille di guerra come li si avesse accanto agli orecchi, gli sguardi scintillano apparendo in tutta la loro vividezza.

Una cosa che mi colpisce, nuovamente, č il titolo del romanzo. Sembrerebbe banale, ma a farci ben caso, per gran parte delle pagine dell'opera il prode Ivanhoe non fa proprio nulla, sembrerebbe quasi una comparsa (oltre a risultare perfino antipatico, ad un lettore contemporaneo, nelle due scene con la povera Rebecca, trattata con freddezza solo perché ebrea). Pure, alla fine non si puņ non concordare ch'egli č il protagonista assoluto. Perché č qualcosa di pił del personaggio in se stesso, Wilfred figlio di Cedric: Ivanhoe, il nome del maniero conteso al farabutto normanno, č un'aura, un'atmosfera, un simbolo. Non tanto l'uomo quanto la sua epoca, non un solo cavaliere od un solo sassone ma tutta la sua onorata stirpe, e con lui i suoi nemici ed alleati. Ivanhoe, la rude soliditą sassone unita lla cavalleria normanna, č la radice stessa dell'Inghilterra nel momento in cui le sue leggende camminavano nei boschi e duellavano nelle valli. Con qualcosa da insegnare persino ai contemporanei, ora che lancia e corsieri sono passati di moda, eppure non escono dall'immaginario, insieme ai valori di correttezza, onore, gentilezza e giustizia che, fatte salve le limitazioni ideologiche del tempo e le sue ignoranze, incarnavano e tutt'ora incarnano.

umilmente vostra
Silma

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Narya
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Inserito il - 22 gennaio 2009 : 16:08:05  Mostra Profilo Invia a Narya un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Un libro che non sono mai riuscita a finire... forse perché mi obbligarono a leggerlo quando ero a scuola... ma, magari riproverņ...
Io invece ho scoperto con piacevole sorpresa "Cime Tempestose", studiato all'universitą, ma mai letto perché lo credevo un polpettone... invece mi piace assai, č molto moderno come studio dei personaggi.
Il personaggio di Heathcliff poi č di una cattiveria degna del miglior "bad character" dei fumetti odierni... [((]

Sani!
Narya [:363]
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"I amar prestar aen. Han mathon ne nen. Han mathon ne chae. A han noston ned 'wilith."

"Sai quanto pesa la lacrima di un bambino viziato? Meno del vento. Sai quanto pesa la lacrima di un bambino che soffre? Pił del mondo" (Gianni Rodari)
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Merry
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Pepperland


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Inserito il - 22 gennaio 2009 : 16:38:58  Mostra Profilo Invia a Merry un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Bellissimo Ivanhoe, ha una caratterizzazione dei personaggi superba... Molto affascinanti le protagoniste femminili, sia Rebecca che Lady Rowena, ognuna a modo suo.

Di Cime Tempestose non ho bei ricordi, ammetto di averlo trovato proprio un polpettone, ma č passato tanto tempo e non ricordo granché. Potrei provare a rileggerlo, chissą.

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"Dietro ogni nuvola c'č
sempre un raggio di sole" (Ollio)

Mitakuye oyasin!
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Silma
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Inserito il - 23 gennaio 2009 : 15:35:51  Mostra Profilo  Clicca per vedere l'indirizzo MSN di Silma Invia a Silma un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Rowena mi sta antipatica [:-p] Troppo tipicamente l'eroina che dev'essere salvata, capace si di proteggere con superba fierezza la propria virtł, ma solo perché sa che in fondo č in pericolo solo a metą grazie ai privilegi di nascita. Preferisco di gran lunga la profonda e pietosa Rebecca.

Pensa, prof, che io adoro Heathcliff [:-p] Si č malvagio, ma ce lo hanno fatto diventare. Detesto cordialmente la bella e sciapa protagonista di cui mi sfugge il nome, manca di coraggio come di capacitą d'amare davvero rinunciando al proprio egoismo ed egocentrismo.

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AmonSūl
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Inserito il - 29 luglio 2009 : 15:50:26  Mostra Profilo  Invia a AmonSūl un messaggio ICQ  Clicca per vedere l'indirizzo MSN di AmonSūl Invia a AmonSūl un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Sto leggendo un libro piccolo, ma immenso come il dramma che racconta e grande come la scrittura dell'autore:
"Il sergente nella neve" di Mario Rigoni Stern

Leggetelo, assolutamente leggetelo!
Ho finito solo la prima parte (il caposaldo), ma č avvincente, epico e allo stesso tempo intimo e delicato...
doloroso come le dita congelate dal freddo e commovente come l'attaccamento alla vita.

So che non č una lettura estiva... ma la sua brevitą mi ispirava... e mi permette anche di leggere lentamente per vivere meglio questo viaggio dalle rive del Don alle Alpi...

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Inserito il - 03 agosto 2009 : 10:36:23  Mostra Profilo Invia a Narya un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Io come ti dicevo non l'ho mai letto: ho visto solo la trasposizione teatrale di Paolini... gią quella mi ha fatto venire la pelle d'oca, chissą il libro!!! Poi me lo presti neh...[:-p]
Io invece sto leggendo un libro che mi consigliņ la Elly questa primavera, ma che ancora non avevo iniziato perché non mi sentivo "pronta"... č una lettura molto impegnativa dal punto di vista mentale e spirituale... ho pensato di portarmelo in Croazia, sentivo che erano il momento e il luogo adatti e cosģ č stato. Mi sta prendendo parecchio in effetti... si intitola "Il mondo invisibile", di Igor Sibaldi. Essenzialmente parla dell'Aldilą, non quello inteso comunemente, ma quello dell'io; ripercorre tutta la storia della scrittura, dai miti egizi e greci, alla Bibbia, alla Commedia di Dante, alle fiabe, alle pił celebri opere letterarie, tutto in chiave Cabalistica ed Alchemica. Ci sono delle perle veramente rare al suo interno...

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AmonSūl
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Inserito il - 03 agosto 2009 : 15:02:54  Mostra Profilo  Invia a AmonSūl un messaggio ICQ  Clicca per vedere l'indirizzo MSN di AmonSūl Invia a AmonSūl un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
ma č un saggio?
temo la pesantezza dei saggi...

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Narya
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Inserito il - 04 agosto 2009 : 16:45:59  Mostra Profilo Invia a Narya un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Ni... nel senso che č strutturato come un saggio ma scivola come un romanzo per via delle continue citazioni di testi a cui fa riferimento... Quando lo finisco se vuoi ti faccio dare un'occhiata...

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Silma
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Inserito il - 04 luglio 2010 : 16:43:56  Mostra Profilo  Clicca per vedere l'indirizzo MSN di Silma Invia a Silma un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Ho appena terminato di leggere in inglese "Interview with the vampire", alias "Intervista col vampiro", di Anne Rice.
Avevo visto il film con chi sapete voi (fra l'altro, bel film, belle ambientazioni e poi, Tom Cruise, Brad Pitt e Antonio Banderas nello stesso film, tutti e tre nella smagliante giovinezza, sono un trittico di tutto rispetto [:-p], e adoro la bambina che recita con loro, Kirsten Dunst) e mi č venuta la curiositą. Ho preferito la lingua originale perché l'unica traduzione beccata in libreria mi aveva fatto rivoltare lo stomaco...scusate, deformazione professionale <_< ci sono espressioni che in italiano suonano semplicemente troppo stupide, ricalcando troppo fedelmente la lettera inglese e sono una delle spie che cerco in un libro che so tradotto dall'inglese per capire se vale la pena acquistarlo o no. Non mi piace leggere roba fatta male e con testi del genere, classificati come "narrativa popolare", difficilmente si trova un buon lavoro.
Devo dire, sono rimasta letteralmente incollata alle pagine. I personaggi sono caratterizzati con una profonditą e complessitą psicologica sconvolgenti, le ambientazioni tracciate con quadri da mestro e mai pesanti. Il punto di vista adottato, quello del vampiro Louis la cui maledizione č essere ancora troppo umano, un assassino che odia la propria natura eppure ne č irresistibilmente affascinato, a tratti sconvolge perché forza ad immedesimarsi in sensazioni e gorghi psicologici che non avremmo mai sognato. La sensualitą si mescola alla morte ed all'eternitą in un modo che seduce.
Per chi non lo conoscesse, la storia si snoda tra ultimo decennio del settecento e novecento, pił o meno, tra una New Orleans colonia francese che si trasforma via via in spagnola e poi in americana, ad una Parigi nel pieno fulgore artistico ottocentesco, passando per un'europa centrale molto sterotipata ma efficace. I protagonisti, a parte Louis, sono Lestat, il vampiro che l'ha reso tale, una creatura intimamente fragile e viziosa, incapace di vivere da solo, palesemente vampirizzato senza la sua volontą e che fugge il conflitto con la propria natura abbracciando il mero istinto d'uccidere, col gusto di un esteta e di un'istrione nel giocare, prima, con le sue vittime, con raffinata crudeltą; Claudia, nella cui morte e trasformazione hanno mano entrambi i vampiri, una bambina sui cinque ani al principio, ma in quanto immortale perseguitata dalla maledizione di una mente che diventa donna laddove il suo corpo rimane indifeso ed intrappolato in un'infanzia perfettamente bella e perfettamente limitata, assassina raffinata quanto Lestat ma anima indagatrice e tormentata quanto Louis. A Parigi, si aggiunge il personaggio di Armand, il vampiro pił vecchio allora in vita, il pił perfetto, il pił potente, in effetti il pił crudele, pur se di una crudeltą perfettamente logica, fredda e insieme appassionata, forse il carattere in definitiva pił semplice e razionale del libro, colui che nei secoli ha trovato l'equilibrio perfetto per sopravvivere con se stesso...fino all'incontro con Louis, la cui umanitą amerą e contribuirą, insieme, a distruggere. Con Armand vivono vampiri che sono lo specchio della societą di cui si nutrono, quella che si avvia ad entrare nel novecento, standardizzati, chiusi in un'elite timorosa del diverso e dell'incontrollabile, caricature di se stessi che preferiscono non pensare alla propria tragedia.
Attorno, na societą mortale che, a differenza di loro immortali, cambia e si trasforma, un movimento della Storia sapientemente dipinto nel romanzo, dal composito pluriculturalismo rigidamente gerarchizzato di New Orleans alla rutilante Parigi, ad una superstiziosa e provinciale comunitą transilvana, dove tra l'altro č presente un vampiro secondo l'idea originaria di queste creature, zombie, e sulla cui differenza coi protagonisti si danno razionali spiegazioni molto interessanti.
Non sono un'appassionata di vampiri, non pił di quanto lo sia di qualsiasi creatura dell'immaginario, ma questo libro č riuscito a prendermi, con i suoi caratteri e la sua storia. Lo consiglio vivamente a chi sia in grado di leggerlo in inglese.

Ah, in internet ho trovato commenti che lo comparano a "Twilight" e seguenti. Non ho letto quei libri e me ne č passata ogni curiositą vedendo alcune scene del film mentre lo guardava mio fratello (un vampiro che al sole sbrilluccica come coperto di lustrini, perché si cospargevano di polvere di diamanti o qualcosa del genere...). Una cosa perņ la so: il fenomeno del momento č un libro rivolto ad un target adolescenziale. La Rice scrive qualcosa di diverso, non credo un adolescente potrebbe cogliere le sfumature profonde dei processi che lei descrive. Probabilmente, verrebbe sedotto dal potere vampirico, come il giovane giornalista che raccoglie la storia di Louis, ma, al pari di lui, non ne comprenderebbe la tragedia. E la bellezza terribile di questo libro sta proprio nella sua ammaliante disperazione.


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AmonSūl
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Inserito il - 04 luglio 2010 : 21:33:27  Mostra Profilo  Invia a AmonSūl un messaggio ICQ  Clicca per vedere l'indirizzo MSN di AmonSūl Invia a AmonSūl un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Silma mi hai fatto venir voglia di leggerlo!!

Bellissimo riassunto.
Solo che lo leggerei in Italiano... come fare?

Ho finito di leggere 1984

AGGHIACCIANTE!!

Mi ha fatto star male... č cupissimo. E' diverso dall'idea che ce ne siamo fatti a sentirne parlare, il Grande Fratello ecc...
La societą di Londra 1984 č governata da qualcosa di estremamente pił sottile... quasi di religioso... anche di intellettualmente pił faticoso da comprendere, ma molto pił logico... e in qualche modo coerente... e l'obbiettivo finale č incredibilmente disintegrante dell'umano...
Qualcosa che parte dai regimi totalitari e trasforma la mente facendola diventare simile ai Borg di Star-trekkiana memoria... singole cellule insignificanti di fronte al potere del tutto...

mi ha veramente colpito, ma č stato faticoso e qualche volta deprimente...

Non ci arriveremo mai, per quanto incredibilmente logica sia la struttura del tutto... Perņ ci puņ insegnare qualcosa, questo libro...
Pił sull'evoluzione della rivoluzione, che sul degrado del capitalismo...

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Silma
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Inserito il - 04 luglio 2010 : 22:02:55  Mostra Profilo  Clicca per vedere l'indirizzo MSN di Silma Invia a Silma un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Anche a me quel libro fece venire i brividi, sai colle...

Se vuoi leggere il capolavoro della Rice in italiano, cercherņ un po' in giro se č stata fatta una traduzione decente [:-p] ti faccio sapere!

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Narya
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Inserito il - 04 luglio 2010 : 22:06:32  Mostra Profilo Invia a Narya un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Adoro 1984. Ma preferisco La Fattoria degli animali.

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Silma
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Inserito il - 04 luglio 2010 : 22:25:21  Mostra Profilo  Clicca per vedere l'indirizzo MSN di Silma Invia a Silma un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Allora, amon, la traduzione che non mi era piaciuta č quella della TEA (collana Teadue), che a quanto pare ha tradotto la Rice a mille [?] non so perņ se ne abbiano fatta una nuova, dopo i romanzi seguenti, quella che ho visto io era del 1995, si vedeva a occhio nudo che il libro era un resto di magazzino.
Poi c'č quella della LONGANESI. Se prezzo maggiore significa qualcosa, dovrebbe essere fatta meglio, ma non avendola mai avuta tra le mani non posso confermare.
Fai cosģ, se ti va: cercalo in libreria, vedi se trovi la TEA con una nuova traduzione (quella che ho visto io era di Bignardi) o un'altra traduzione. Magari mercoledģ prossimo a Roma vedo la Feltrinelli cos'ha cosģ ti posso dare indicazioni.
Vediamo se riesco a darti un paio di spie per capire se č una traduzione č buona...bhe, č sicuramente fatta male se noti assenza totale del congiutivo; chi traduce in modo pedestre si dimentica che il fatto che non sia identificato in inglese non vuol dire che in italiano non esistano pił verbi che lo reggano. Poi, in questo libro specifico, guarda l'incipit: se la prima parola č: "Vedo...", posalo. In inglese inizia con "I see...", che significa, messo in quel contesto, "Capisco", ed č fondamentale, come ogni incipit. Se il traduttore non sapeva nemmeno tanto cosģ, non vale la pena sfogliare il resto [:-p]

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Merry
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Inserito il - 09 luglio 2010 : 16:02:36  Mostra Profilo Invia a Merry un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
1984 a mio modesto avviso č un campanello d'allarme contro il totalitarismo da parte di chiunque lo eserciti, istituzione laica o religiosa che sia. Anch'io preferisco La fattoria degli animali, ha una carica satirica pił forte. Purtroppo ultimamente mi viene in mente il finale sempre pił spesso, a leggere la cronaca politica.

Anne Rice non credo la leggerņ mai, non č "nelle mie corde"... Credo di averlo gią detto, ma per me il vampiro č un mostro non - morto, deve fare paura e dev'essere neutralizzato. Oggi vanno di moda i vampiri alla Rodolfo Valentino... io sto con Van Helsing!
Detto questo, ho comunque ammirato l'opera grafico - narrativa di Victoria Francčs, Favole (edizioni Lizard, in tre volumi). Procuratela quando puoi, Silma, anche se la traduzione dallo spagnolo a tratti zoppica un po'.

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"Odiare un mascalzone č cosa nobile"
M. F. Quintiliano

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AmonSūl
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Inserito il - 10 luglio 2010 : 13:39:56  Mostra Profilo  Invia a AmonSūl un messaggio ICQ  Clicca per vedere l'indirizzo MSN di AmonSūl Invia a AmonSūl un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Sģ, 1984 ha molto anche dei procedimenti religiosi, di accettazione dell'assurdo...
che funzionano se nascono dalla persona, non se sono imposti dall'esterno...

Fammi sapere, Silma... anche se la mia pigrizia mi impedisce di sbattermi a dismisura nel confronto di traduzioni... ;)

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Inserito il - 10 luglio 2010 : 21:42:23  Mostra Profilo  Clicca per vedere l'indirizzo MSN di Silma Invia a Silma un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Visti alcuni fatti di cronaca, oggi "1984" dovrebbe essere fatto leggere con grande attenzione nelle scuole...



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AmonSūl
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Inserito il - 12 luglio 2010 : 20:53:38  Mostra Profilo  Invia a AmonSūl un messaggio ICQ  Clicca per vedere l'indirizzo MSN di AmonSūl Invia a AmonSūl un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Perņ non č un libro facile... non penso che a scuola sarei riuscito a finirlo...
magari qualche brano scelto

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Narya
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Inserito il - 13 luglio 2010 : 08:35:25  Mostra Profilo Invia a Narya un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Amon... che cavolo stai dicendo?? (in stile Arnold) Noi al liceo leggevamo (in versione integrale) Melville, Orwell, Golding, Wilde... ecc... [:7]

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Inserito il - 13 luglio 2010 : 15:50:04  Mostra Profilo  Clicca per vedere l'indirizzo MSN di Silma Invia a Silma un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Ghghgh č vero [:-p] forse i ragazzi di oggi non sono pił abituati, ma un bravo insegnante che li guidi attraverso il libro puņ farlo loro affrontare nel modo migliore.

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AmonSūl
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Inserito il - 13 luglio 2010 : 20:43:18  Mostra Profilo  Invia a AmonSūl un messaggio ICQ  Clicca per vedere l'indirizzo MSN di AmonSūl Invia a AmonSūl un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Anch'io ho letto le mattonate... ma sicuramente 1984 non č un libro tipicamente scorrevole...

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Inserito il - 14 luglio 2010 : 09:24:38  Mostra Profilo Invia a Narya un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Io non parlo di mattonate, altrimenti avrei citato Ivanohe [;)] personalmente parlando... parlo di libri che ho amato e per i quali ho ringraziato i miei prof... 1984 non mi sembra una mattonata sinceramente... ma sono punti di vista, ognuno ha i suoi "mattoni" [:)]

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Inserito il - 14 luglio 2010 : 10:45:03  Mostra Profilo  Clicca per vedere l'indirizzo MSN di Silma Invia a Silma un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Non č scorrevole, no, per come č scritto soprattutto. Ma anche lģ, a volte la sensazione di un linguaggio innaturale č solo cattiva traduzione [:-p] Perņ, una volta affrontato con una certa pazienza, entrato nel suo stile, diventa pił semplice andando avanti. Anche i Promessi Sposi all'inizio, se non ti piace il genere, ti sembra aramaico, ma poi lo leggi [:-p]

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Tradotto Da: Vincenzo Daniele & Luciano Boccellino- www.targatona.it | Distribuito Da: Massimo Farieri - www.superdeejay.net | Powered By: Snitz Forums 2000 Version 3.4.03