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AmonSūl
Sveltamente




Nowhere Land


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Inserito il - 13 dicembre 2006 : 23:53:42  Mostra Profilo  Invia a AmonSūl un messaggio ICQ  Clicca per vedere l'indirizzo MSN di AmonSūl Invia a AmonSūl un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Non so... ci sono cosģ tante variabili e cose che non sappiamo. Anche noi stessi che decidiamo delle nostre persone.

Gli esempi sono tanti. Persone che cambiano idea, il cui istinto di sopravvivenza si ribella alla razionale voglia di smettere di soffrire; persone che ritengono superato il limite del proprio "senso"; persone che hanno bisogno di qualcuno 24 ore al giorno, che non riescono a fare pił nulla se non a parlare oppure a muovere un braccio o due braccia o stare su una carrozzina o invece hanno un male interiore e spirituale...

L'unica accortezza č il rispetto per ogni cosa che ciascuno desidera e chiede. Anche nel dubbio che questa persona non sappia cosa sta chiedendo o sia in qualche modo influenzata fisicamente o psicologicamente. Rispetto... č l'unico sentimento che mi č rimasto dopo aver visto "Mare dentro"...

Non penso che asseconderei asetticamente qualunque scelta di una persona che amo. Penso perņ che farei di tutto per non farmi sviare dal mio amore, che sia il suo bene, non il mio, quello che cerco di trovare con tutte le forze. Il mio intento sarebbe perciņ di amarlo e basta. Solo dopo ci sarebbe eventualmente il "lasciar andare" a cui non sono aprioristicamente contro. Noto perņ ancora, staccandomi da dolorosi esempi particolari, che la societą ha una soglia del dolore (fisico e psichico percepiti) che si abbassa col tempo. Il dolore insopportabile arriva molto prima, ora... anche questo č un campanello d'allarme.

CollevEnt [:381]
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"Tutto ciņ che accade, tu lo scrivi", disse.
"Tutto ciņ che io scrivo accade", fu la risposta. [:115]
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balrog
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Ireland


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Inserito il - 14 dicembre 2006 : 08:27:57  Mostra Profilo Invia a balrog un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
C'č una infinita differenza tra aiutare una persona non in grado di agire a compiere ciņ che lui crede giusto per se stesso e "aiutare una persona a buttarsi da un ponte" (per inciso anche se in parte OT se vedessi uno che si butta dal ponte andrei a chiedergli se vuole DAVVERO farlo e discusso che si sia lo lascerei alle sue decisioni finali come ,PER ME, č giusto che al fondo delle cose sia)

Continuerņ sempre a considerare sopra ogni altra cosa il diritto fondamentale di decidere della propria vita in qualsiasi modo lo si faccia, č prerogativa dell'individuo e della sua coscienza e di nessun altro.
I cattolici considerano "non propria" la vita ?
OK....nessuno dice nulla...nč in senso attivo nč in senso passivo...ma non impedite ad altri di operare diverse scelte secondo la loro coscienza (che non č la vostra)...consideratela come vi pare ma non cercate di impedire queste scelte, diverse dalle vostre ma che hanno pari dignitą, pari consapevolezza, pari moralitą e civiltą

io non credo in Dio (in realtą dovrei dire che "non so" se esiste un Dio) ma considero la vita MIA e SOLO MIA e sono io che deciderņ quando e come finirą.....nč lo stato nč alcun altro ha su di essa alcun diritto....su questo non esiste discussione possibile, lo sto semplicemente affermando, non accetto ingerenze da parte di chicchessia tanto meno dalla Chiesa cattolica....č cosģ punto e basta

non pretendo di sapere se le ragioni per cui uno ha deciso di concludere la propria vita siano "giuste o sbagliate" (che sono considerazioni assolutamente personali),ma alla luce di quanto sopra detto desidero conoscerne l'effettiva volontą che in questo campo č , per me,la considerazione pił importante di ogni altra

balrog

Modificato da - balrog in data 14 dicembre 2006 09:32:42
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AmonSūl
Sveltamente




Nowhere Land


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Inserito il - 14 dicembre 2006 : 13:49:45  Mostra Profilo  Invia a AmonSūl un messaggio ICQ  Clicca per vedere l'indirizzo MSN di AmonSūl Invia a AmonSūl un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
In effetti ciņ che dici non ammette discussione. Penso che come posizione sia capibile, ma la ritengo anche difficilmente osservabile ad ogni costo.
Posto che non sei solo tu che deciderą quando e come finirą (a meno che tu non voglia anticipare), c'č anche un "qualcosa" che puoi chiamare come vuoi (Dio, natura, caos, folletto, Visnu o chi per esso) che interviene in un momento preciso e di cui č per noi spesso difficile capire il motivo di quella scelta.

Dicevo che č difficilmente osservabile, perchč implica il dover (dovere morale) assecondare qualunque richiesta provenga da qualcuno, per il fatto che lui decide per sé. Questo ovviamente se tu lo ritieni capace di intendere e di volere. Questo ovviamente dando per scontato che il giudizio sulla capacitą altrui di comprendere con pienezza sé stessi, la propria condizione, le proprie possibilitą e il proprio futuro... č molto soggettivo e fallibile, per cui come premessa non sempre č incoraggiante.
A questo aggiungi che se tutte le richieste contro sé stessi sono legittime, allora puņ non esserci un limite a ciņ che possiamo dover fare per "aiutare" in questo senso gli altri.

Se una persona trascorre un momento di disperazione, ma č capace di intendere e di volere, ce la sentiremmo di assecondarla in qualunque cosa? Un medico che ha giurato di pensare al bene del paziente e di salvargli la vita, deve sottomettersi comunque ad un parere dello stesso, anche quando (secondo il medico) questi non voglia né il proprio bene, né la propria vita salva oppure non capisca il valore né dell'una né dell'altra cosa?

So che non si arriva mai preparati a certe cose, ma cerco di mettermi nei panni di tutti e in tutte le situazioni...

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Silma
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Abruzzo


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Inserito il - 14 dicembre 2006 : 22:10:01  Mostra Profilo  Clicca per vedere l'indirizzo MSN di Silma Invia a Silma un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Lasciare libera la persona di decidere...Il classico: la vita in fondo č la tua.

Non lo dico con ironia, bal, ma con paura. Forse risvegliata da un discorso appena concluso con la mia gemella.
Secondo lei parlare di Welby non č produttivo, bisogna partire a monte, dal fatto che si possa scegliere di essere attaccati o no alle macchine, lei vorrebbe legale il testamento biologico. "Io lo lascio scritto, non mi attaccassero a niente, non voglio niente, quando č ora č ora fine me ne vado ciao!"
Scherzosamente le ho risposto "Scrivi scrivi, la carta si puņ perdere, posso dimenticarmi che l'hai scritta, che sai? Io non ti faccio andare proprio da nessuna parte!"

Scherzosamente ma non tanto.
Perché, il coraggio di dire, Dio non voglia si presenti quell'occasione, non fate niente, lasciatela morire...Io non ce l'avrei.
E voi?

Si puņ discutere di staccare la spina o meno perché quella spina č stata messa, prima.
Forse l'origine della questione č pił a monte del caso limite.

umilmente vostra
Silma

<<la vide fra le sue braccia splendere e brillare,
fanciulla elfica ed immortale>>
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balrog
Rossosaggio




Ireland


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Inserito il - 15 dicembre 2006 : 08:38:53  Mostra Profilo Invia a balrog un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Cara Silma
spero non fraintenderai, visto che ci conosciamo,ciņ che sto per dirti; vorrei farti capire che non č diretto a te in particolare ma pił in generale a un "atteggiamento".

"Lasciare libera la persona di decidere" č sopra ogni altra cosa una dimostrazione di "riconoscimento della persona" ....ne riconosci la singolaritą e contemporaneamente la capacitą di assumersi responsabilitą che le sono proprie (e che non sono di alcun altro), ne riconosci la dignitą di individuo.
Quando tu prendi una decisione "PER" qualcun altro ne riconosci implicitamente la sua incapacitą (cioč un pił basso livello.....momentaneo o continuo non importa.....della coscienza).
Io credo che questo modo di imporsi (in altre parole di definire l'incapacitą altrui o la propria superioritą in quello specifico campo) sia da prendersi con MOLTA circospezione e in alcuni casi , come per esempio quello di cui stiamo trattando ,non dovrebbe esser preso mai.
Non vi č nulla di pił invasivo e violento di una intromissione nella cerchia profonda dei sentimenti riguardanti la propria identitą (e dovresti riconoscere che non vi č affermazione identitaria pił forte di quella della scelta della propria morte).
Prendere su di se un arbitrio del genere č un NEGARE la persona nella sua stessa esistenza.....si riconosce ad essa la capacitą della RESPONSABILITA' verso la propria vita non mettendolo sotto una sorta di tutela sociale o morale.
Quando hai risposto con quella frase hai fatto questo (benchč scherzosanmente) : hai negato a tua sorella l'individualitą, la responsabilitą della decisione e in definitiva la sua stessa esistenza come persona a te uguale ma diversa da te e col diritto di esserlo.
Vorrei anche parlare di una cosa molto importante e che spesso risulta completamente stravolta e distorta.
Quando di fronte alla richiesta di un familiare (faccio questo esempio per indicare un legame molto forte....ma vale in ogni caso)di lasciarlo morire non si č capaci di accettarlo e si fa diversamente NON E' AMORE ciņ che guida , proprio NO,č al contrario EGOISMO....il volerlo tenere con noi molto di pił per SOFFRIRE NOI DI MENO, noi non pensiamo affatto al suo bene ma al nostro.
Seguiamo i nostri pensieri e desideri, non i suoi.
L'amore pił grande č staccare la spina ...non lasciarla attaccata.
L'accettazione di quanto hai davanti (non il rifiuto) e la separazione da chi ami, accettarne la natura e specialmente la dignitą che si accompagna a una morte consapevole č amare....e se verranno i sensi di colpa (che verranno) dovremo accettare anche quelli per l'amore che portiamo.
Per questo atto di immenso amore ci vuole moltissimo coraggio e fermezza d'animo...e non chiamerņ vili coloro che non se la sentono.

Pensaci...un abbraccio


balrog




Modificato da - balrog in data 15 dicembre 2006 11:56:38
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trilly
Laurelin




nell'isola che non c'č !


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Inserito il - 15 dicembre 2006 : 09:55:39  Mostra Profilo Invia a trilly un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
"Quando di fronte alla richiesta di un familiare (faccio questo esempio per indicare un legame molto forte....ma vale in ogni caso)di lasciarlo morire non si č capaci di accettarlo e si fa diversamente NON E' AMORE ciņ che guida , proprio NO,č al contrario EGOISMO....il volerlo tenere con ni molto di pił per SOFFRIRE NOI DI MENO, noi non pensiamo affatto al suo bene ma al nostro.
Seguiamo i nostri pensieri e desideri non i suoi.
L'amore pił grande č staccare la spina ...non lasciarla attaccata.
L'accettazione di quanto hai davanti (non il rifiuto) e se verranno i sensi di colpa (che verranno) dovremo accettare anche quelli per l'amore che portiamo."

--------------

condivido questo pensiero che e' anche il mio... come ho scritto precedentemente!





Trilly [img]http://www.vocinelweb.it/faccine/speciali/pag3/17.gif[/img]
_______________

Nel mondo io sono come una goccia d'acqua che cerca un'altra goccia nell'oceano e che vi si lascia cadere per trovar la sua compagna e innavertita e curiosa vi si perde ...
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AmonSūl
Sveltamente




Nowhere Land


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Inserito il - 05 gennaio 2007 : 00:53:16  Mostra Profilo  Invia a AmonSūl un messaggio ICQ  Clicca per vedere l'indirizzo MSN di AmonSūl Invia a AmonSūl un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Prima o poi riprendo le idee di questa pagina...

Esprimo in questo momento i miei dubbi sull'azione contro la pena di morte, portata avanti in questi termini... Forzature? Non rischiano di far fallire tutto?
(anche se magari, se la contropartita fosse di pensionare Pannella, anche i cinesi firmerebbero [:-p])

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Silma
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Inserito il - 05 gennaio 2007 : 21:27:13  Mostra Profilo  Clicca per vedere l'indirizzo MSN di Silma Invia a Silma un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Cosģ l'hanno ucciso alla fine...mi disgusta chi ha filmato e chi ha diffuso quelle immagini...
Un martire? Un tiranno che cade?
In effetti, almeno per un istante, solo un uomo che muore. C'č chi piange, chi giubila...chi magari si ricorda di pregare per lui. In fondo, era un uomo. La pietą nella morte non si nega a nessuno.


Non fraintendo bal, ti conosco [:)] E so che in questi campi la nostra posizione nasce da ciņ che pił intimamente siamo, non ammette forzature, né mezzi termini. Ho compreso la tua.
Amore od egoismo? Ognuno risponde come puņ, come sa. Credo la risposta giusta non vi sia.

umilmente vostra
Silma

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AmonSūl
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Inserito il - 08 gennaio 2007 : 21:36:37  Mostra Profilo  Invia a AmonSūl un messaggio ICQ  Clicca per vedere l'indirizzo MSN di AmonSūl Invia a AmonSūl un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Esempi di giornalismo:
- discorso del Papa agli ambasciatori. Sono stati evidenziati i molti aspetti che lui considera importanti nel mondo. Lo scandalo della fame e la necessitą di cambiare lo stile economico del mondo per sconfiggere questo male; le armi atomiche; i conflitti dimenticati dell'Africa; la difesa della famiglia ed il no ad altre forme che la indeboliscano; i passi sociali in avanti nell'America Latina e molti altri che non ricordo.
TG2: "discorso del Papa sulla pace e sullo scandalo della fame... ad accendere il dibattito in Italia non sono stati perņ i grandi temi mondiali, ma il no ai pacs"
TG1: "il Papa dice no ai pacs... tra gli altri temi ecc... e il richiamo ad un cambiamento nell'economia per risolvere quello scandalo che č la fame nel mondo"


- fenomeno dei surfisti sopra le auto. Diffuso soprattutto in California, consiste nel mettere il cambio automatico e poi uscire dall'auto, salirci sopra e fare surf, per avere emozioni forti.
Ecco, bravi pirla... Comunque tutti i tg italiani rilanciano il fenomeno mostrando molti filmati, indugiando sul funzionamento di queste bravate ed evidenziando infine che c'č purtroppo un effetto di emulazione inizialmente dato dalla diffusione dei video su internet (youtube e myspace ad esempio)... e si sono gią avuti dei morti.
Anche questa notizia si commenta da sola... ormai i tg sono diventati tutti Studio Aperto o Lucignolo... soffiano sul fuoco delle notizie creando emulazione con la loro pubblicitą gratuita, per poter poi fare dei moralistici predicozzi. Che vomitevoli...
E cosģ ora anche in Italia sono famosi questi surfisti... mi aspetto che nel tg di domani ci sia gią qualche video di casa nostra... i tg lo sperano...

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balrog
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Ireland


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Inserito il - 09 gennaio 2007 : 08:22:10  Mostra Profilo Invia a balrog un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
...i PACS sono uno dei grandi temi sociali italiani di oggi (tanto č vero che il Papa ne ha parlato in una occasione cosģ solenne e non per la prima volta altrimenti non si vede perchč inserilo neile "grandi tematiche mondiali", sembra cioč interessargli particolarmente almeno tanto quanto la fame nel mondo), pertanto č normale che le continue esternazioni della Chiesa ai suoi massimi livelli siano discusse, oltretutto conoscendo qual peso abbiano nel mondo politico a dir poco clericale che ci ritroviamo....

"i PACS sono un affronto alla Famiglia" (parole del Papa)

č un "affronto" al contrario usare simii termini...affronto in cosa,dove,quando e sopratutto perchč...mi ricordano certe omelie in Chiesa da parte di Parroci che additavano le persone al pubblico ostracismo per fatti di vita personale (come il divorzio ad esempio)...(a Colonia nel 1300 il cardinale del luogo promulgņ una legge per cui le puttane dovevano andare in giro vestite di giallo per essere additate alla pubblica esecrazione)

non vi č "affronto" verso alcuno nello scegliere liberamente la vita che si desidera e meno ancora nel cercare di regolamentare questi stili di vita con leggi ad hoc (come il pacs).....al contrario č un segno di civiltą


balrog

Modificato da - balrog in data 09 gennaio 2007 12:06:06
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AmonSūl
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Nowhere Land


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Inserito il - 09 gennaio 2007 : 12:30:33  Mostra Profilo  Invia a AmonSūl un messaggio ICQ  Clicca per vedere l'indirizzo MSN di AmonSūl Invia a AmonSūl un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Ehm... ma stai rispondendo a qualcuno?

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balrog
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Ireland


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Inserito il - 09 gennaio 2007 : 15:09:07  Mostra Profilo Invia a balrog un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
....no "rispondevo" ad alcuno in particolare ....facevo una riflessione sulle parole:

TG2: "discorso del Papa sulla pace e sullo scandalo della fame... ad accendere il dibattito in Italia non sono stati perņ i grandi temi mondiali, ma il no ai pacs"

e del perchč ciņ succede.....se avessi voluto rispondere a qualcuno avrei fatto il nome del mio interlocutore come di norma faccio sempre.

balrog



Modificato da - balrog in data 09 gennaio 2007 15:11:15
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AmonSūl
Sveltamente




Nowhere Land


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Inserito il - 10 gennaio 2007 : 00:27:11  Mostra Profilo  Invia a AmonSūl un messaggio ICQ  Clicca per vedere l'indirizzo MSN di AmonSūl Invia a AmonSūl un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Ho capito...
č che coi tuoi puntini iniziali sembravi riprendere ciņ che dicevo ed in qualche modo ribattere a quello. Che riguardava il sottile modo con cui si imprime una sfumatura pił o meno marcata alle parole e agli intendimenti di un discorso.

Nel merito del discorso sono state dette molte cose, alcune rivolte pił ad alcune nazioni che ad altre (come i pacs) ed altre universali, che forse non vengono sentite molto dalla societą italiana e dalla classe politica (che infatti non reclama dell'ingerenza, quando il richiamo č alle politiche economiche che affamano i poveri... neanche il Balr si lamenta di quest'ingerenza [:-p][:-p])

Sull'argomento specifico io penso che le persone vadano tutelate e, quando possibile, accompagnate nella loro vita. Ti ricordi che ne parlammo due anni fa all'Aquila? Lģ l'argomento erano le coppie di fatto ed era un po' diverso il caso... Comunque si possono trovare forme diciamo "intermedie" di sostegno tra chiunque voglia sostenere qualcun altro. Nel caso di fidanzati che vivono insieme c'č gią una forma di agevolazione che č il matrimonio (civile o quello che vogliono): se vogliono, possono; se non vogliono avere le agevolazioni sono liberi di non averle... č quasi lineare, mi pare...
Dal punto di vista sociologico bisogna andare incontro ad esigenze nuove, ma č anche comprensibile che si voglia "premiare" una forma di convivenza che č ritenuta pił vantaggiosa per la societą e cioč la famiglia classica.

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Silma
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Inserito il - 13 gennaio 2007 : 12:27:24  Mostra Profilo  Clicca per vedere l'indirizzo MSN di Silma Invia a Silma un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
A casa mia c'č stata una discussione piena di gelo tra me e la mia gemella su questo "no" del papa ai pacs. Lei, forse perché ha tra le amiche una coppia omosessuale, ritiene che la chiesa non si debba immischiare. Io ribadivo che il papa faceva solo il suo dovere e che il suo no era quanto di pił logico ci potesse essere, viste le basi su cui si fonda il suo magistero.

Personalmente, non ho mai pensato che gli omosessuali non avessero diritto a formarsi una famiglia od a stare insieme. Perņ, il matrimonio? Che abbiano i diritti di tutti, che la loro unione goda di assistenza alla famiglia come quella normale, si...Ma non attraverso il matrimonio comunemente inteso.
Per una semplice ragione: le leggi correlate, che ineriscono nello specifico alla possibilitą dell'adozione.
Sarņ arretrata, ma non credo che una coppia omosessuale possa crescere un bambino in maniera equilibrata. Possono essere le migliori persone del mondo, ma la mancanza della figura maschile o di quella femminile io credo sia sempre destabilizzante, come lo č la sua presenza in maniera violenta o degradante. Si ha bisogno tanto di un padre quanto di una madre...
Ho letto la testimonianza di una giovane scrittrice francese, che viveva con la mamma ed una "zia", poi rivelatasi la compagna della madre. La ragzza fu tormentata non solo dal senso dell'inganno e dall'offesa del segreto, sbagliati a priori, ma da tutta una serie di dubbi sulla propria sessualitą, sulla possibilitą d'ereditare quel che rifiutava. č giusto?




umilmente vostra
Silma

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balrog
Rossosaggio




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Inserito il - 15 gennaio 2007 : 13:42:01  Mostra Profilo Invia a balrog un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Cara SILMA

da quel che leggo quindi (se capisco correttamente) sei d'accordo che una coppia omosessuale (o eterosessuale se non sposata) abbia diritto a TUTTE le prerogative di un matrimonio "de facto" , escluso al pił la possibilitą di adottare un figlio ( o di procrearne in vitro uno.....immagino), insomma di allevarlo....

bene ! mi pare un enorme passo avanti !
i PACS sono appuntoi questo e non altro
nessuno vuole chiamare "matrimonio" quel che matrimonio non č, la definizione serve ipocritamente a chi non desidera che queste coppie abbiano gli stessi diritti (chiamateli come vi pare ma dategli gli stessi diritti...a nessuna di quelle coppie fregherą nulla)
se č cosģ siamo a un ottimo punto, perchč al contrario molti esponenti cattolici (nonchč credo Amon....sorrisi) credo che dicano che la parificazione giuridica non č accettabile

parlando poi in specifico dell'adozione....io credo che l'elemento distinguente fondamentale sia l'amore....se un bimbo č amato (e certamente č pił amato seviene adottato che non se non lo č)credo che gli altri problemi che possono sorgere siano risolvibili.
Dal punto di vista psicologico no so se effettivamente la mancanza del padre o della madre sia di cosģ grave effetto ma non credo che a nessun venga in mente di togliere un figlio a una madre che perde il marito o viceversa adducendo simili considerazioni (non conosco cosa succeda se adottato)

ancor di pił non conosco se esiste uno studio reale sugli ipotetici scompensi che potrebbero derivare dal vivere come figli di una coppia gay....mi azzardo a dire che i maggiori di essi sarebbero dovuti all'atteggiamento dell'ambiente esterno e non alla famiglia stessa

balrog


Modificato da - balrog in data 15 gennaio 2007 13:47:23
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Silma
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Inserito il - 16 gennaio 2007 : 18:29:23  Mostra Profilo  Clicca per vedere l'indirizzo MSN di Silma Invia a Silma un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
balrog ha scritto:

da quel che leggo quindi (se capisco correttamente) sei d'accordo che una coppia omosessuale (o eterosessuale se non sposata) abbia diritto a TUTTE le prerogative di un matrimonio "de facto" , escluso al pił la possibilitą di adottare un figlio ( o di procrearne in vitro uno.....immagino), insomma di allevarlo....




Alt, non č esattamente cosģ.
Si, ritengo che una coppia omosessuale abbia diritto ad essere tutelata. A parte per l'argomento figli, adottati o procreati in vitro (possibilitą che mi sembra evidente non prenda neppure in considerazione, né per gli etero né per gli omosessuali) ritengo lo Stato debba darle i diritti che spettano ad una coppia "comune". Onestamente non troverei argomenti per sostenere il contrario. Se lo stato accetta la loro esistenza (ed č un grande passo avanti gią questo) deve accettare che formino propri nuclei familiari e questa famiglia ha diritti costituzionali.

Inutile dire...Il Diritto salvaguarda i cittadini. Sono cittadini anche loro. La loro famiglia, volenti o nolenti, č famiglia italiana. Con delle eccezioni per quanto riguarda i bambini, ma č una sua specie di famiglia.

Per le coppie di fatto eterosessuali per me il discorso č differente: non possono avere gli stessi diritti di chi ha preso un impegno reale, plausibilmente eterno. Esiste il divorzio ed č largamente usato, ma resta un impegno. Firmi, davanti a Dio o davanti ad un sindaco che sia, un impegno.
La convivenza lascia la porta aperta. Se funziona bene, se no faccio le valigie e arrivederci, buona vita. Senza conseguenze legali...né morali, probabilmente. Forse. Non credo che questo possa essere trattato alla stregua di un vero matrimonio, civile o religioso.


umilmente vostra
Silma

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balrog
Rossosaggio




Ireland


2052 Messaggi

Inserito il - 17 gennaio 2007 : 09:53:20  Mostra Profilo Invia a balrog un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
X Silma

"Per le coppie di fatto eterosessuali per me il discorso č differente: non possono avere gli stessi diritti di chi ha preso un impegno reale, plausibilmente eterno. Esiste il divorzio ed č largamente usato, ma resta un impegno. Firmi, davanti a Dio o davanti ad un sindaco che sia, un impegno.
La convivenza lascia la porta aperta. Se funziona bene, se no faccio le valigie e arrivederci, buona vita. Senza conseguenze legali...né morali, probabilmente. Forse. Non credo che questo possa essere trattato alla stregua di un vero matrimonio, civile o religioso"

quindi ?....(concludi il discorso, non lo lasciare in sospeso)....per questo tipo di coppie niente uguali diritti/doveri costituzionali ?

(a parte poi che č proprio per regolamentare quei "doveri e diritti" che vengono creati i PACS ....proprio per evitare che non vi siano...il fatto poi che non siano un "vero" matrimonio te lo contesto in toto....se un matrimonio fosse sostanziato da un "si" di fronte a un sindaco(o un prete) allora il matrimonio stesso sarebbe veramente ben poca cosa....il matrimonio sta solo nel cuore delle persone e questo dipende SOLO dalle persone e da come esse cambiano...)

un inciso : cosa significa una "SPECIE" di famiglia....una coppia omosessulale (cosģ come una etero) SONO una famiglia se si considerano tale....sarebbe ora di aggiornare la costituzione E il linguaggio


balrog

Modificato da - balrog in data 17 gennaio 2007 10:06:48
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mallorysnow
Fuscello




430 Messaggi

Inserito il - 17 gennaio 2007 : 12:22:08  Mostra Profilo Invia a mallorysnow un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
balrog ha scritto:

un inciso : cosa significa una "SPECIE" di famiglia....una coppia omosessulale (cosģ come una etero) SONO una famiglia se si considerano tale....sarebbe ora di aggiornare la costituzione E il linguaggio


balrog



infatti cosa significa? una coppia č una coppia non una specie di coppia..non lo sancisce una legge costituzionale ma la pił antica delle leggi: l'amore..quello che unisce veramente due persone..senza pregiudizi religiosi,etnici,sessuali...


mallory
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Silma
Ent




Abruzzo


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Inserito il - 17 gennaio 2007 : 21:17:53  Mostra Profilo  Clicca per vedere l'indirizzo MSN di Silma Invia a Silma un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Forse l'espressione non č molto felice.
Perņ mi risulta spontanea. Una "specie" di famiglia, per un semplice vizio d'immaginazione: questa parola richiama idealmente la coppia eterosessuale sposata, con figli e in maniera estesa nonni zii cugini eccetera.
Avete mai posto mente al fatto che anche quando una coppia non ha figlia la si designa appunto come coppia, non con la parola famiglia?

Uso il termine "una specie di famiglia" in maniera istintiva, perché adesso la famiglia non risponde pił a quell'icona prima imperante nell'immaginario collettivo. Vi sono famiglie "allargate", famiglie composte da un genitore solo, famiglie omosessuali (ci saranno, almeno), famiglie dove i genitori non sono sposati ma convivono, eccetera. La parola famiglia non si collega pił all'immagine canonica e tutto sommato univoca che si aveva da bambini e che noi ritenevamo universale. Ora ci sono diversi tipi, ecco, forse "tipo" č una parola migliore di "specie", ma insomma, le famiglie sono diverse nella loro costituzione di base.

Mi auguro di avere dato una spiegazione coerente. [:)]

Bal, qui mi lanci una provocazione irresistibile [:))] <<il matrimonio sta solo nel cuore delle persone e questo dipende SOLO dalle persone e da come esse cambiano...>>

Perņ il matrimonio č da sempre anche un "contratto", parola orribile, ma comunque un impegno firmato con garanzie e testimoni, ecco[:))] Questo allora non č lecito? Dovrebbe essere abolita la formula del legare due persone, civilmente o religiosamente, nella nostra maniere o nelle innumerevoli maniere civili e religiose che l'uomo ha usato nel corso dei secoli? Bada, non sono polemica, sono curiosa, e molto anche, per questa frase [:))]

Completo il mio discorso...non mi ero accorta di averlo lasciato sospeso[:-p]
No, secondo me essi non dovrebbero avere quei diritti e dunque per contro quei doveri. Perché penso che se una coppia etero rifiuta il matrimonio, quei doveri non li vuole, e dunque non vuole neppure i diritti. č il rovescio della medaglia.

umilmente vostra
Silma

<<la vide fra le sue braccia splendere e brillare,
fanciulla elfica ed immortale>>
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Rosie
Lebid toerin





2010 Messaggi

Inserito il - 17 gennaio 2007 : 22:38:34  Mostra Profilo Invia a Rosie un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
....io comincio a pensare che il problema sia il divorzio...^__^

... sono contraria al divorzio![:I][:))]

Ciao zente!

.:..::::....::...::::..
So molte pił cose di quante non riesca a ricordarmene
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balrog
Rossosaggio




Ireland


2052 Messaggi

Inserito il - 18 gennaio 2007 : 08:36:02  Mostra Profilo Invia a balrog un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Cara Silma

infatti il matrimonio č "anche" un contratto tra due persone, non "solo" un contratto....la cosa fondamentale che li tiene assieme non deve MAI essere il dovere (o i vincoli) ma sempre e solo il desiderio di stare assieme....di amarsi insomma.
Come spesso dico il termine "per sempre" č una parola troppo lunga perchč abbia un senso reale se non nella quotidianitą di ogni giorno che passerai con il tuo uomo quando vivrai con lui, giorni che si sommeranno (se andrą tutto bene, se cambierete insieme)fino a formare gli anni e infine quel "per sempre"....ma questo sarą solo alla fine e non all'inizio delle cose e lo potrai dire solo guardandoti indietro e non guardando avanti.

Per l'ultima parte Silma vorrei dirti che le persone che non si sposano possono avere mille ragioni per non farlo perfino puramente egoistiche MA a onta di questo non si tolgono "diritti" alle persone.
Si chiamano "diritti" proprio perchč essi sono inalienabili e insiti dell'essere umani, non si contrattano,non si comprano, non si svendono ....semplicemente esistono.
E le persone hanno "diritto" di scegliere la vita che preferiscono nel modo che preferiscono e allo Stato spetta il "dovere" di fare in modo che ognuno nella sua diversitą non abbia a soffrirne.
Quello di essere cittadini uguali di fronte alla legge dello Stato č uno di essi....non c'č scritto "perņ solo se...."
Nessuno ha il diritto di decidere se e come dare "diritti" alle persone....ognuo di noi NASCE con essi.
REGOLAMENTARLI č compito dello Stato....che lo faccia allora e presto.


balrog

Modificato da - balrog in data 18 gennaio 2007 08:38:11
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trilly
Laurelin




nell'isola che non c'č !


3022 Messaggi

Inserito il - 18 gennaio 2007 : 11:11:39  Mostra Profilo Invia a trilly un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Vero Silma....

"Una "specie" di famiglia, per un semplice vizio d'immaginazione: questa parola richiama idealmente la coppia eterosessuale sposata, con figli e in maniera estesa nonni zii cugini eccetera.
Avete mai posto mente al fatto che anche quando una coppia non ha figlia la si designa appunto come coppia, non con la parola famiglia?"

Perche'culturalmente il concetto della famiglia e' proprio questo, padre, madre e figli. Difficilmente si dice famiglia di una coppia che vive insieme (anche sposata) magari si tende a dire "marito e moglie" ma non certo famiglia che ha una definizione sua ben precisa.

Per quanto riguarda i diritti e doveri delle coppie non sposate ma conviventi sono pienamente d'accordo che esse debbano averli... ci possono essere infinite varianti perche' uno non si sposa, ma se due si amano e decidono che vogliono vivere insieme perche' non consentire loro dei diritti?




Trilly [img]http://www.vocinelweb.it/faccine/speciali/pag2/36.gif[/img]

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Non serve strappare le pagine della vita, basta saper voltar pagina e ricominciare
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balrog
Rossosaggio




Ireland


2052 Messaggi

Inserito il - 18 gennaio 2007 : 12:16:19  Mostra Profilo Invia a balrog un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
....cinquant'anni fa (anche meno)"culturalmente" veniva in mente una famiglia con una donna casalinga a casa a fare e accudire i figli....e i parroci che dicevano alle mogli "sopporta tuo marito che beve e ti picchia, fa parte del matrimonio....non č rose e fiori"....anche questa una "specie" di famiglia no ?

(ricordi CHOCOLAT trilly ?)

balrog

Modificato da - balrog in data 18 gennaio 2007 12:20:04
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AmonSūl
Sveltamente




Nowhere Land


4501 Messaggi

Inserito il - 24 gennaio 2007 : 00:40:25  Mostra Profilo  Invia a AmonSūl un messaggio ICQ  Clicca per vedere l'indirizzo MSN di AmonSūl Invia a AmonSūl un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
en passant, ricordando le pagine scorse di questo report ...

Stasera ho avuto modo di partecipare ad una bellissima serata in cui interveniva un altissimo prelato sudamericano, apertamente schierato coi poveri, con tutto ciņ che ne consegue... Oscar Rodriguez Maradiaga.
A contorno della serata, parlando con un gruppettino di persone č emersa ancora tanta e tanta indignazione per l'uso strumentale, anche da parte della chiesa, della morte di Welby. La maggior parte dei preti che parlava si č detta esterrefatta ed addolorata per quella mossa "Ditemi voi se qualcuno di noi non ha mai fatto il funerale per un suicida!" si č accalorato uno...

Belle serate, rincuorano su molte cose...

CollevEnt [:381]
_________
"Tutto ciņ che accade, tu lo scrivi", disse.
"Tutto ciņ che io scrivo accade", fu la risposta. [:115]
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balrog
Rossosaggio




Ireland


2052 Messaggi

Inserito il - 24 gennaio 2007 : 08:24:54  Mostra Profilo Invia a balrog un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
.....perņ il cardinal Ruini ex cathedra nei giorni scorsi in una conferenza sull'eutanasia ha detto : <<Il defunto, fino alla fine, ha perseverato lucidamente e consapevolmente nella volontą di porre termine alla propria vita: in quelle condizioni una decisione diversa sarebbe stata infatti per la Chiesa impossibile e contraddittoria, perché avrebbe legittimato un atteggiamento contrario alla Legge di Dio».
.....(addirittura....)

non ho visto dalle fila della santa romana ecclesia alzarsi una voce pubblica contro la posizione ufficiale, sembra una posizione perlomeno contradditoria quando non apertamente paranoica....sembra che base e vertici vivano in mondi diversi o facciano parte di due chiese diverse che mal si conciliano

balrog

Modificato da - balrog in data 24 gennaio 2007 08:54:39
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