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Merry
Entino
Pepperland
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Inserito il - 17 novembre 2004 : 18:20:30
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"Oh, aver qui una Musa di fuoco che sapesse salire al più luminoso cielo dell'invenzione; un regno che servisse da palcoscenico, principi che facessero da attori e monarchi da spettatori di questa scena grandiosa! Allora il valoroso Enrico, da quel che era, assumerebbe davvero il portamento di Marte e, condotti al guinzaglio come segugi, la fame, il ferro e il fuoco gli striscerebbero alle calcagna chiedendo impiego. Ma, miei signori, perdonate le menti basse e piatte che hanno ardito portare su questo indegno palco un argomento così grande: potrebbe mai infatti questa platea contenere i vasti campi di Francia o potremmo stipare entro questo cerchio di legno anche i soli elmi che impaurirono l'aria stessa ad Agincourt? Ma scusateci: come uno sgorbio di cifre serve in breve spazio a rappresentare un milione, così lasciate che anche noi, semplici zeri in questo gran conto, mettiamo in moto le forze della vostra immaginazione. Supponete che entro la cinta di queste pareti siano chiuse due potenti monarchie e che un pericoloso stretto ne separi le fronti che sporgono alte sul mare. Colmate col vostro pensiero le nostre lacune; di un uomo che vedete fatene mille e createvi un imponente esercito; se parliamo di cavalli, immaginate di vederli realmente stampare gli zoccoli sul terreno molle che ne riceve le impronte; poiché è il vostro pensiero che ora deve vestire riccamente i nostri re e portarli qua e là, saltando interi periodi di tempo, e condensando i fatti di molti anni in un volger di clessidra; e per quest'ultima funzione ammettete come Coro in questa storia me che, a mo' di prologo, sollecito con umiltà la vostra pazienza perché ascoltiate con animo benevolo e giudichiate con indulgenza questo spettacolo."
E' il prologo di "Enrico V". Il Coro chiede agli spettatori uno sforzo di immaginazione: immaginiamoci anche la bravura degli attori nel dover aiutare aiutare il loro pubblico a realizzare la magia con una recitazione impeccabile. Al tempo di Shakespeare gli attori erano pochi, i ruoli femminili venivano affidati a maschi e poteva succedere che un solo attore interpretasse più di una parte. Pare che, nel "Re Lear", lo stesso attore interpretasse Cordelia ed il matto!
Oggi il cinema, con i suoi budget miliardari e le comparse, ha potuto portare su schermo interi eserciti. Siamo arrivati alla rivoluzione digitale: il programma "massive" nel film "Il Signore degli Anelli" muoveva orchi virtuali accanto agli attori veri, ognuno diverso: alcuni attaccavano e c'erano anche quelli che s'imboscavano! Nel film "Sky Captain and the World of Tomorrow" addirittura sono veri solo gli attori principali, mentre tutti gli ambienti sono stati costruiti con il computer. Lo spettatore ha mondi interi davanti agli occhi, ma lo sforzo di immaginarsi all'interno di un mondo siffatto avendo attorno a sè solo pareti azzurre o verdi deve essere notevole per gli attori di questi film.
Mi ricordo un'intervista in cui Alberto Sordi ricordava di quando faceva la comparsa per un film ambientato nell'antica Roma, e diceva che, con la sontuosità degli ambienti ricostruiti, non era difficile immedesimarsi perché sembrava di essere davvero lì. Andy Serkis che fa Gollum sbattendo un pesce sulla roccia, invece, non ha attorno a sè né roccia né cascata.
La domanda è: alla fine, era più difficile recitare per Shakespeare, o lo è farlo per il pubblico cinematografico del Duemila, circondati dallo schermo blu? E chi ha esperienza di teatro come la pensa? (Mallorysnow, o Dernhelm per esempio...[:7])
"...ed ora apprendiamo che Re Dain è caduto, combattendo nella Valle..." (Gandalf) Metamorfosi da un'adunanza.
Mitakuye oyasin!
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Modificato da - Merry in Data 17 novembre 2004 18:42:45
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AmonSûl
Sveltamente
Nowhere Land
4501 Messaggi |
Inserito il - 18 novembre 2004 : 01:06:48
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stupenda idea, Merry...[^] (ora devo solo trovare il tempo di rispondere ^^)
_________ ore infinite come costellazioni e onde... spietate come gli occhi della memoria altra memoria e non basta ancora... cose svanite, facce... e poi il futuro... [:115] |
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trilly
Laurelin
nell'isola che non c'è !
3022 Messaggi |
Inserito il - 18 novembre 2004 : 22:27:22
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Bellissimo Merry... recentemente ho letto il brano da te riportato [^]
mmmmhhhhh anche per me ci vuole un poco di tempo ma appena posso mi vedrai su questi schermi[:205][:376]
Trilly
* ^ * ^ * ^ * ^ * Guardatevi intorno, il mondo è in mano alle donne normali. Essere insignificanti in quel modo interessante, intelligente, sottile o entusiasticamente generoso, come tante donne di oggi, molte volte è una molla in più per conquistare il mondo.
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balrog
Rossosaggio
Ireland
2052 Messaggi |
Inserito il - 22 novembre 2004 : 13:57:09
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...caro Merry,io non avvicinerei attori shakespiriani di teatro a film basati su effetti speciali. Sarà che io ho un "sacro furore" per il bardo ma, tranne per pochissime eccezioni (Olivier,Branagh...)non ne vedo molti di attori del cinema (oddio devo dire che i cast scelti da Branagh mi sono molto piaciuti) in grado di poter fare Shakespeare nelle sue opere che esprimono ogni faccia dell'umana realtà (dal comico al tragico). Forse è proprio questo che l'attore di teatro ha in più...il saper aprire il proprio cuore,le proprie emozioni lì ed ora. Fare teatro è qualcosa di più e di meglio. Del resto,il digitalizzato lo considero un aiuto più che una difficoltà nel creare cinema. E poi, la difficoltà di far teatro deriva basilarmente dal confronto REALE col pubblico,ogni sera diverso il pubblico e l'attore...ogni sera l'attore è diverso dal giorno prima,un essere umano che impersona una parte,dà di quella parte sempre una caratterizzazione diversa e quindi umana (che è la carattewristica prima dell'attore). Senza ciac...senza buona la quarta...senza trucco o inganni...il teatro è una cosa viva...o come dice giustamente proprio un film : "è una magia"..."non si sa come ma tutto andrà a posto"...
queste cose nei film si perdono,altre se ne acquistano certamente,ma l'immediatezza e l'umanità che ne consegue sono appannaggio del teatro e basta.
Se posso consigliarti una lettura proprio a proposito di questo tema,leggi un racconto di Matheson (che fa partre della raccolta "Meraviglie del possibile" ) dal titolo : "Il mattatore".
E'una parabola splendida e amarissima di un attore soppiantato da un teatro fatto da androidi che recitano perfettamente senza mai sbagliare un passo o dimenticare una battuta,perfetti. Lui ormai si è ridotto a fare l'unica cosa che può per restare legato al teatro: la maschera.
Trovo i film digitalizzati una cosa molto simile a questa...e se devo dire la verità mi fa tristezza che il miglior attore dell'anno sia stato votato Gollum...a quando un oscar per un attore completamente digitalizzato ???
Tristezza davvero.
balrog
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Modificato da - balrog in data 22 novembre 2004 14:02:06 |
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AmonSûl
Sveltamente
Nowhere Land
4501 Messaggi |
Inserito il - 22 novembre 2004 : 14:52:20
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Guardate Gollum che si muove, guardate Grima che sibila, guardate Saruman che guarda di traverso, osservate Gandalf che solleva appena le sopracciglia... Questi sono attori di teatro! Applicati al cinema ovviamente ^^ Ricordando questi attori del film del Signore degli Anelli provenienti proprio dal teatro, mi viene in mente un fatto di prospettiva... A teatro la prospettiva ci fa condensare morti, battaglie, paesaggi, balli, castelli e città, tutte ad un metro o due dall'attore che recita... Egli è alla fine il fulcro di tutto e impersona tutte queste cose, le rende vive, le rende vere, le fa vedere... In un film invece l'attore non ha su di sè una percentuale così alta della scena da rendere viva... Rappresenta solo se stesso, cercando di fare del proprio meglio, poi altri pensano a rendere l'ambiente e gran parte dell'atmosfera...
Il teatro è prima di tutto opera dell'attore su di sè, un autoconvincimento per entrare nella parte, per vivere sulla scena come se il personaggio ci possedesse, anche perchè non ci sono ciak, si dovrà essere credibili dall'inizio alla fine... Il "blue screen" sicuramente spinge l'attore verso un tipo di impersonificazione teatrale, in cui devono ricreare nella propria mente le immagini... in modo da suscitarsi sensazioni e sentimenti come se fosse tutto vero... Un bell'esercizio di recitazione... Non a livello del teatro ma non troppo lontano...
Per quanto riguarda gli attori virtuali, Balr, non so se si possono paragonare... probabilmente si, ma ad un attore vero si darà sempre più applausi e complimenti proprio per la sua piccola imperfezione data dalla sua umanità... A un attore virtuale, per arrivare alle emozioni umane, si chiede un livello molto ma molto più alto rispetto ad attori in carne ed ossa, proprio perchè la perfezione tecnica si dà per scontata... Pensate se ci fosse stato un attore che aveva recitato nella parte di Gollum, avrebbe vinto sicuramente l'oscar... e a ragione, visto che Gollum è un personaggio stupendo e avrebbe avuto quel qualcosa in più dato dall'umanità dell'attore... Umanità che probabilmente risiede tutta nella consapevolezza dello spettatore, se quel dato attore è umano o digitale... ma solo nel primo caso ha una carica emotiva infinita, perchè so che può sbagliare, so che può cambiare impercettibilmente, so che la perfezione non esiste, ma ci si può avvicinare talmente tanto da farci sbalordire... Mentre il digitale, per quante elevazioni alla potenza può fare, che siano 256 colori, che siano 16,5 milioni, che siano triliardi, saranno sempre numerabili e quindi limitati, mentre la natura, umana e non, è infinita...
E' un po' la stessa cosa che suscita un disco in studio e un disco live (non parlo di assistere al concerto di persona)... O un sottofondo musicale, una batteria che per quanto belli sai che sono artificiali... o quando senti un coro di voci in sottofondo e sai che sono campionate... toglie un po' di bellezza... Ma non è triste, è solo la consapevolezza di un limite forse invalicabile
PS Balr, quando aprirai un topic sui film Shakesperiani? Te ne direi tante su Branagh... belle e brutte ^^ Ma quanto è stupendo Falstaff nel film di Branagh? (sempre che non me lo sono sognato ^^)
_________ ore infinite come costellazioni e onde... spietate come gli occhi della memoria altra memoria e non basta ancora... cose svanite, facce... e poi il futuro... [:115] |
Modificato da - AmonSûl in data 22 novembre 2004 14:53:55 |
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balrog
Rossosaggio
Ireland
2052 Messaggi |
Inserito il - 22 novembre 2004 : 15:50:32
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...non te lo sei sognato...nell'Enrico V ci sono alcuni flashback sulla vita e morte del vecchio e da me tanto amato Falstaff (così ribaldo e così umano)...
...non mi ricordo chi lo impersona nel film ma è un cammeo splendido...
balrog
x Merry : per ora solo un veloce commento...non è affatto vero che per fare un film con opere di shakespeare ci vogliano alti budget per scenografie o costumi...basta, ad esempio, riferirsi al film di Branagh : NEL BEL MEZZO DI UN GELIDO INVERNO ,film sulla messa in opera di un Amleto a basso costo da parte di una banda di scalcinati attori. Film a bassissimo budget in bianco e nero (tra l'altro). Assolutamente splendido e poetico.
X Amon: Uelà bocia !!! cos'hai da dire su Branagh ?? E del resto se hai da dire aprilo TU il topic . Guarda comunque che io parlo di branagh come attore shakespiriano,altra cosa è quando fa l'attore in cose diverse. Ma anche lì ha fatto alcune parti molto belle.
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Modificato da - balrog in data 23 novembre 2004 08:28:35 |
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Merry
Entino
Pepperland
1762 Messaggi |
Inserito il - 22 novembre 2004 : 18:44:01
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Per attori scespiriani intendo i contemporanei del grande bardo, o comunque gente che si trova ad arrangiarsi con quello che si ha in quanto a scenografie ed effetti.
Fare del cinema col teatro di Shakespeare presuppone, sì, la bravura e l'esperienza del teatro da parte degli attori, ma anche un dispiego di mezzi per scenografie, costumi e quant'altro non indifferenti.
La stessa persona che recitava due personaggi così diversi come Cordelia ed il matto deve essere stata di una bravura che neanche c'immaginiamo, visto che il matto doveva intrattenere il pubblico con giochi ed acrobazie varie, oltre a mostrare diverse facce della sua personalità. Sto divagando un po', giusto per dare un esempio...
Il paragone non è tanto quello sulle differenze tra recitare al cinema ed in teatro in generale, si sofferma in particolare sulla recitazione con uno sfondo tutto blu, cosa che, mi sembra, richieda all'attore uno sforzo immaginativo che si avvicina a quello richiesto da una scenografia di fortuna nei pochi metri di un palco. Qui ha visto bene Amon Sul.
Andy Serkis recitava in alcune scene dentro una tuta blu con in uno sfondo tutto blu. Non solo doveva immaginarsi tutto l'ambiente attorno a sé, ma anche il suo aspetto mostruoso, il tutto senza maschere addosso. Per me l'Oscar ci sta tutto.
Insomma, una situazione particolare del cinema che richiede la bravura del teatro... quel far sì che attorno a sé ci siano mille uomini mentre si è soli.
Tranquillo, Balrog, i tempi di quel "mattatore" sono ancora lontani. Ricordi la protagonista del film in CG "Final Fantasy"? Avevano provato a farne un'attrice, cioè una "persona" virtuale oltre il personaggio del film, dandole dei gusti in fatto di abbigliamento e musica, un'età, eccetera... bocciatura planetaria. Da questo punto di vista sono d'accordo con te: un attore è un attore; un pupazzo, che sia fatto di pannolenci o poligoni finemente "texturati", pupazzo è, e pupazzo rimane.
"...ed ora apprendiamo che Re Dain è caduto, combattendo nella Valle..." (Gandalf) Metamorfosi da un'adunanza.
Mitakuye oyasin! |
Modificato da - Merry in data 22 novembre 2004 19:35:57 |
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trilly
Laurelin
nell'isola che non c'è !
3022 Messaggi |
Inserito il - 23 novembre 2004 : 09:52:56
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mi sto preparando .... a frappè [:D][:402]... lunga rece.... mi ci vuole un poco di tempo...
Trilly
* ^ * ^ * ^ * ^ * Guardatevi intorno, il mondo è in mano alle donne normali. Essere insignificanti in quel modo interessante, intelligente, sottile o entusiasticamente generoso, come tante donne di oggi, molte volte è una molla in più per conquistare il mondo.
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trilly
Laurelin
nell'isola che non c'è !
3022 Messaggi |
Inserito il - 23 novembre 2004 : 12:07:19
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Molto belle le argomentazioni che avete portato e finalmente scrivo anch'io. Il film citato da Bal il Falstaff penso si riferisca alla mirabile interpretazione di Orson Welles del 1966...
Comunque: - la parola dice di più di quel che dicono le immagini - la parola dice quel che dicono le immagini - la parola dice meno di quel che dicono le immagini
queste sono le tre distinzioni fondamentali che distinguo il rapporto tra personaggio ed immagine.
Penso che oggi i fratelli Lumiere sarebbero un poco "scontenti", per alcuni versi di come è divenuto il cinema ma ovviamente i tempi cambiano e la tecnologia fa passi da gigante anche in questo campo.
Credo che oggi l'interpretazione in un film sia messa in secondo piano, oggi ci si aspettano grandi forme visive e di alta grafica mettendo poco in risalto l'attore. L'attore, il ruolo che interpreta ecco questo dovrebbe essere messo maggiormente in rilievo; ricordate il famosissimo Rashomon di Akira Kurusawa ? bene ... avete presente l'immagine? Il campo visivo consisteva solo in un tempio con un samurai che seduto raccontava la storia in quattro versioni diverse.... Lo spettatore quindi focalizzava su di lui e sulla sua interpretazione l'attenzione immaginando la situazione e la storia che man mano veniva raccontata.... Ricordate Notorius di Hitchcock, poche inquadrature, dove solo attraverso gli sguardi capivi gli stati emotivi dei personaggi....
Tutto cambia con l'avvento delle pellicole in tecnicolor... ecco che si deve maggiormente dare risalto all'aspetto "esteriore" ai campi visivi... ma vogliamo mettere una pellicola in bianco e nero? ma vi ricordate Psyco, Dr Jakill, o andando molto indietro nel tempo ai film di Chaplin... le ombre, i chiaro scuri, questi visi di attori dove traspariva ogni emozione e tutto perchè si faceva risaltare l'interpretazione....
Un poco come l'attore di teatro...c'è lui davanti al pubblico, solo a parlare, a recitare, a mettersi in gioco ogni sera senza copertura, senza illusione ottica, senza effetti speciali, lui solo che trasmette tutto, che fa "vivere" la scena per cui ogni spettatore si "immagina" con la propria mente e con la propria personalità ciò che egli propone.
Parentesi Scusate ma sto scrivendo a spizzichi perchè prima mi si è chiuso il pc e ho perso tutta la mia rece [:(!] allora scrivo a pezzi ma sto andando avanti.... Ora continuo....
L'era digitate e gli effetti speciali la computer grapic ecc. ecc. come volete chiamarla, ha modificato molto il cinema ma ha fatto anche perdere parte della bellezza di poter assistere alla bravura di un bravo attore. Prendiamo attori del calibro di De Niro, Hanks, Williams, Pacino, e molti altri che nei film da loro interpretati si "sente e si guarda" l'attore, non si è attratti da immagini artefatte, ma senza andare tanto in la prendiamo anche solo L'ultimo imperatore di Bertolucci, grandi immagini spettacolari ma anche l'attore ha qualche cosa da trasmettere....
Secondo voi perchè ricordiamo molto i film del passato del tipo Ben Hur, Dieci Comandamenti, Riso Amaro, I soliti ignoti, Odiessea 2001, ET, i film di Totò, quelli di Fellini, attori come Mastroianni o Gassman o Manfredi o lo stesso Chaplin... ? Forse perchè lo spettatore "li guardava"...
Oggi cosa si chiede al cinema? di tutto di più l'importante che appaghi l'occhio, l'importante che visivamente sia bello, l'importante che ci siano molti effetti speciali, l'importante è che ...lo spettatore non immagini più nulla, tutto deve essere spiattellato davanti al naso.... se poi gli interpreti sono dei "cani" poco importa ....
Matrix, il Signore degli Anelli, grandi film molti spettacolari visivamente parlando ma... gli attori? possiamo dire che ci hanno colpito per la loro interpretazione? e quanto? Ci sono piaciuti li abbiamo apprezzati, ma per cosa? Francamente tutti sono stati concordi nel dire che "belli gli effetti speciali, belli gli ambienti, bella la grafica".... ma nessuno ha detto "è un bravissimo interprete"....
Quindi si deve dire che purtroppo il cinema perderà molto come aspetto "interpretativo" ma sicuramente guadagnerà molto con l'aspetto visivo perchè poi in effetti è ciò che desidera la gente... Credo fermamente che un bravo attore di teatro si lascerà tentare dal cinema solo ed esclusivamente se il copione che gli mettono nelle mani avrà modo di valorizzare la sua interpretazione... ma anche qui "si possono contare sulla punta delle dita"...
Sono anche convinta che prima o poi lo spettatore si renderà conto che andare al cinema non è solo un piacere visivo ma deve anche trasmettere qualche cosa.... il digitale va bene ma un film, secondo il mio modesto parere, non deve diventare alla fine un video gioco 3d...
Perderebbe il suo fascino e credo che di storie da raccontare ce ne siano ancora....
Trilly
* ^ * ^ * ^ * ^ * Guardatevi intorno, il mondo è in mano alle donne normali. Essere insignificanti in quel modo interessante, intelligente, sottile o entusiasticamente generoso, come tante donne di oggi, molte volte è una molla in più per conquistare il mondo.
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Modificato da - trilly in data 23 novembre 2004 12:45:28 |
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balrog
Rossosaggio
Ireland
2052 Messaggi |
Inserito il - 23 novembre 2004 : 13:58:15
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Il "piacere visivo" è un elemento costitutivo del cinema,fondamentale (guardate il recente HERO) e esso si può anche basare unicamente su di esso. Ma esso deve "raccontare" una storia,deve essere cioè parte integrante della storia stessa,non messo lì a stupire e null'altro.
E' vero,come dice trilly,che il teatro si basa sulla parola e il cinema sull'immagine. Ma ambedue devono essere evocativi. Cioè devono dare origine a una "immaginazione",cioè a una rielaborazione personale che riporta a qualcosa che nell'immagine del film in se non c'è. Ecco che allora l'uso dell'immagine ha un costrutto reale nel film e così anche gli effetti speciali.
Altrimenti essa diventa solo una "spiegazione" ridondante di ciò che sta avvenendo prendendo il posto dell'attore e in definitiva "distruggendo" l'attore stesso (come dice trilly in altre parole). Non è forse vero che l'uso degli effetti speciali nell'ultimo Matrix (ma anche negli ultimi episodi di Guerre stellari) era così massiccio da risultare noioso ??
Alla lunga il cerchio si sposta dall'attore allo sfondo per chiudersi però di nuovo sull'attore stesso,che risulta essere sempre la parte fondante e trainante del racconto della storia.
E' questo effetto che rende così magico il teatro...dagli antichi greci fino ai nostri giorni. Tutti noi ricordiamo una grande interpretazione che vengono "aiutate" da una messa in opera all'altezza ma certo non sovrastate. Come a dire che nessuno andrebbe a teatro per vedere i fondali. In realtà nel teatro come nel cinema gli effetti speciali (o i fondali di scena) servono più ALLO SPETTATORE CHE ALL'ATTORE, per aiutare il pubblico a calarsi in ciò che l'attore vuole esprimere. Un attore bravo non ha alcun bisogno di fondali (sia esso cinema sia esso teatro)di alcun genere,perchè è lui stesso ad essere evocativo.
Del resto il teatro moderno ha espresso proprio questo concetto. Non c'è bisogno di costumi per ricreare un RICCARDO III. O meglio si può recitare con qualsiasi tipo di costume,perfino in giacca e cravatta. (ecco che gli spettatori elisabettiani potevano quindi fare a meno di donne nelleparti femminili)
Quel che ci dovremmo domandare è se noi ancora consideriamo "l'immaginare" ancora fondamentale per noi o se lo è solo il "vedere"...del resto la caduta libera del mercato dei libri lo dimostra. (per non parlare proprio del SdA "visto" da centinaia di milioni persone e letto da pochissimi perchè "troppo lungo e difficile") "Immaginare" costa fatica e tempo e impegno. Più facile "vedere", no??
concludo con questo piccolo tributo che tanto tempo fa io dedicai a trilly quando entrò nel forum e disse che era una cinefila sfegatata,credo che per moilti versi qui stia molto bene.
La fine del cinema muto
Alla fine del cinema muto si riempirono le osterie di vecchi attori poco fonogenici e dalle tante malinconie, che guardavano il cielo lunatici come dovesse cadere giù, ripensando a quel silenzio magico, quel silenzio che non c'era più, e ai rumori del mondo, antipatici, dispettosi alzavano il bicchiere, e i più romantici svillaneggiavano mostrando il sedere...
Alla fine del cinema muto sulle panchine dei grandi viali, quei vecchi attori bestemmiavano al troppo sole che ha il potere di bruciare le ali, e si perdevano in discorsi accademici sulla storia e il suo occhio di lince, per capire se è vero che chi perde ha torto e che ha sempre ragione chi vince, poi a sera rivestiti da maschere, si accontentavano di illuminare il buio delle sale che non riuscivano a dimenticare...
Anche noi alziamo spesso il gomito rifugiati dentro ad un'osteria per una strana voglia di nasconderci e rimeditare la filosofia, e dentro al cielo vediamo risplendere un idolo d'oro al posto del sole un nuovo dio che non riusciamo a comprendere nè a descrivere con le parole, un dio moderno che tutti adorano e che regala vuoti di memoria, un dio impaziente e annoiato, che sembra stanco della nostra storia...
Anche noi abitiamo in un cinema e siamo in bilico ad ogni minuto tra la gloria, il successo, un amore frenetico e il ricordo del cinema muto, e dalle panchine vediamo passare delle folle accaldate di gioia per il futuro mondo fantascientifico e il suo meccanismo che distrugge la noia, e il corteo è annunciato da angeli che buttan fiato dentro a una tromba - questo futuro - si dice - ci farà l'effetto di una bomba...-
balrog |
Modificato da - balrog in data 24 novembre 2004 08:37:42 |
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AmonSûl
Sveltamente
Nowhere Land
4501 Messaggi |
Inserito il - 23 novembre 2004 : 16:16:11
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leggendo il post di Trilly mi sono venute in mente un paio di considerazioni sul cinema e sul teatro...
Come le fotografie a volte si fanno in bianco e nero e risalta la forma, il chiaroscuro, certi particolari, altre si fanno a colori (magari le stesse) e così emergono le zone di luce, le atmosfere, i giochi di sfumatura del colore (chiedete alla Mila che sto sparando un po' a caso ^^)... Così il cinema, ora si può scegliere, guardate ad esempio Schindler's List, dove l'unica macchia di colore è il "tema" della bambina che ci accompagna per quasi tutto il film. Si può scegliere cosa far risaltare... Una scelta è comunque qualcosa di positivo in sè... poi sta al regista...
Così per la possibilità di realizzare scenografie immense... è una questione di scelta... Si può giocare il film o la singola inquadratura sulla mimica facciale o sul passaggio "alla Jackson" della telecamera fittizia che segue linee vertiginose e panoramiche spettacolari... Anche oggi c'è chi predilige una scelta, chi l'altra... e chi le utilizza entrambe (senza andare a prendere una presunta conflittualità tra le due forme di film), come nel Signore degli Anelli cinematografico, in cui (non sono d'accordo con Trilly) spiccano bravissimi e grandiosi interpreti... tendono a non spiccare per il ruolo dato loro dal romanzo, non perchè prevale la scenografia... e comunque quando occupano la scena molti di loro tengono la scena stessa in maniera superba a livello interpretativo (i già citati McKellen, Lee, Holm, Serkis e anche l'attore che fa Theoden...
Se poi andate a leggere gli speciali di Ciak sui film, troverete che molti di questi attori sono dei grandi attori di Shakespeare... e nel film si vede (come ho già detto in precedenza)
Se una volta quindi il teatro era tutta interpretazione del singolo, ora ci sono moltissimi tipi di film... esiste ancora chi si ispira a Bergman o a Pasolini, che non sono due registi di teatro, ma di cinema... e questo la dice lunga sulla "teatralità" (in senso buono) degli attori cinematografici...
Altro pensiero: ET è stato un film stupendo non solo per l'interpretazione dell'attore "umano" ma soprattutto per il pupazzo, che checchè ne dica il Balr, meritava un oscar per l'interpretazione che gli hanno saputo dare ^^
Io penso che il pubblico riesca a capire quando il digitale è "propedeutico" al film... quando non è uno sfoggio di bravura fine a se stesso, ma serve alla storia... E se ci sono quelli che ci vanno solo per vedere effetti speciali, cavoli loro ^^
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Volevo citarlo anche io, Hero, come esempio di possibilità di scelta di "cosa" raccontare e "come" raccontarlo... Il teatro è tutt'altro che morto, e c'è molta gente che ha ancora fame di immaginazione... guardate gli spettacoli di Dario Fo, di Paolini, guardate "l'Ultimo del Paradiso" di Benigni... voci che creano... è quasi una prerogativa di Dio... ^^
A volte lo sfondo, gli effetti speciali, le scenografie, possono essere altrettanti attori, persino la colonna sonora, ma sono sempre comprimari, dice giustament il Balrog, e se prevalgono distruggono il senso del narrare...
Gandalf sembra sostenere che il pubblico cinematografico sia più esigente e gli attori devono essere più bravi... Può essere un parere in controtendenza e con cui non sono per niente d'accordo, per tornare al quesito di Merry... C'è ovviamente teatro e teatro, ma sicuramente ci sono molti meno paracadute, non c'è Antonioni che ti fa ripetere 40 volte la stessa scena sul set... Bisogna essere più identificati con il personaggio...
_________ ore infinite come costellazioni e onde... spietate come gli occhi della memoria altra memoria e non basta ancora... cose svanite, facce... e poi il futuro... [:115] |
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Rosie
Lebid toerin
2010 Messaggi |
Inserito il - 23 novembre 2004 : 18:34:52
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Citazione:
Matrix, il Signore degli Anelli, grandi film molti spettacolari visivamente parlando ma... gli attori? possiamo dire che ci hanno colpito per la loro interpretazione? e quanto? Ci sono piaciuti li abbiamo apprezzati, ma per cosa? Francamente tutti sono stati concordi nel dire che "belli gli effetti speciali, belli gli ambienti, bella la grafica".... ma nessuno ha detto "è un bravissimo interprete"....
Ne "il signore degli Anelli" altri avranno da discutere, cedo con piacere il facile compito... ma mi prendo il merito di difendere gli attori di Matrix. (ovviamente l'unico Matrix esistente...^^)
Tutti, hanno dato grande realismo nell'interpretazione delle batutte affidatogli, in particolare Keanu Reeves è riuscito ad esprimere ogni emozione provata nelle situazioni del film non solo, è riuscito ad impremere caratteristiche unice al suo personaggio, facendolo entrare nell'immaginario collettivo delle persone e dandogli una connotazione, una vita anche al di fuori del film. Il cinema, come dicevo sopra vive dell'interazione di diverse altri e come l'attore è il mezzo che le collega. Nessun film di qualità lo sarebbe stato senza un grande interprete. ... e Matrix ha avuto grandi interpreti, diventati miti. |
Modificato da - Rosie in data 23 novembre 2004 21:06:02 |
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Merry
Entino
Pepperland
1762 Messaggi |
Inserito il - 23 novembre 2004 : 20:32:54
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Balrog, gran bell'intervento... è vero che l'eccesso disturba. Certamente un fondale in CG fatto male o "troppo CG" in qualche modo "macchia" una buona interpretazione da parte degli attori. Però tu parli di errato dosaggio degli ingredienti, come il troppo sale nella minestra. Amon Sul ha detto tutto il resto: c'è un modo per raccontare l'ultimo del Paradiso come fa Benigni, un altro per "Guerre Stellari". Sono sicuro che anche tu sei rimasto stupefatto davanti alla torre di Orthanc al cinema.
Trilly, butto una provocazione: non è forse vero che, al tempo dei fratelli Lumiére, il cinema ERA l'effetto speciale? "Andiamo a vedere la macchina dei Lumiére con le immagini in movimento! Mio cugino l'altro giorno ha fatto un salto sulla sedia dicendo che gli stava arrivando addosso il treno!"
Alcune considerazioni sulla tecnologia Tra gli attori del muto ci sono stati geni come Chaplin, come Stanlio e Ollio, gente che, se compare una volta ogni cent'anni, ci si può ritenere fortunati. Ma anche gli attori del muto erano per certi aspetti legati alla tecnologia nelle loro performance: la macchina da presa rendeva i movimenti più veloci, quindi dovevano recitare e muoversi tenendo conto anche di questo fattore. Una grande attrice del muto, poteva aggrapparsi ai tendaggi e fare del suo volto una maschera di dolore. Allora funzionava benissimo, ma quando le riprese hanno rispettato i tempi della realtà, ecco che anche la recitazione si è dovuta evolvere.
Discorso simile per il bianco e nero: se danno in TV le comiche di Stanlio ed Ollio colorate artificialmente, io provo un po' di fastidio, non solo per l'elemento nostalgico, ma anche per il fatto che quelle immagini sono state "pensate" in vista di una resa in bianco e nero, quindi con un certo studio della luminosità.
Il progresso aggiunge possibilità, crea nuove tavolozze e nuovi colori. Sta al'artista trovare la miscela giusta.
(Avrei altre due cosette da dire su come i diversi linguaggi del cinema e dei videogiochi hanno trovato dei punti d'incontro, ma ora non ho più tempo... a domani!)
"...ed ora apprendiamo che Re Dain è caduto, combattendo nella Valle..." (Gandalf) Metamorfosi da un'adunanza.
Mitakuye oyasin! |
Modificato da - Merry in data 23 novembre 2004 20:38:54 |
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trilly
Laurelin
nell'isola che non c'è !
3022 Messaggi |
Inserito il - 23 novembre 2004 : 22:27:18
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Ma certamente avete tutti ragione, per come ognuno di noi "vede il cinema e lo segue e lo ama" e non credo nemmeno che si possa fare "delle provocazioni" [:D]....
Infatti ho detto chiaramente che la tecnologia ha fatto passi da gigante anche nel mondo della celluluide ed è giusto così... certamente ogni innovazione porta stupore non lo metto in dubbio... ma qui il discorso era soprattutto a livello di "interpretazione" quindi il ruolo dell'attore forse, dico forse, non viene più valorizzato per ciò che è...
Certamente Matrix è indiscutibilmente il capostipite di un genere "visivo" molto particolare a cui si sono poi ispirati in molti, non c'è alcun dubbio.... Nei libri di testo di mio figlio che studia ripresa e montaggio cinematografico, il film è visto soprattutto come apertura per una nuova forma di comunicazione....
Io amo il cinema come ha detto il Bal sono "vissuta tra migliaia e migliaia di metri di pellicola, ho respirato il profumo delle tavole di legno del palco" ho giocato in mezzo alle locandine dei film, ho sentito il rumore della macchina da proiezione e ripresa che mi faceva da sottofondo in molte domeniche trascorse in cabina con papà.... Forse mi rendo conto di essere alcune volte troppo critica e legata a quel cinema dove un attore ti faceva sognare e innamorare.... questo è il mio cinema !
Ma stranamente curiosa come sono, tendo a vedere qualsiasi tipo di film da quelli più idioti a quelli che considero capolavori... anche se mi sono persa Hero ....[:439]
Trilly
* ^ * ^ * ^ * ^ * Guardatevi intorno, il mondo è in mano alle donne normali. Essere insignificanti in quel modo interessante, intelligente, sottile o entusiasticamente generoso, come tante donne di oggi, molte volte è una molla in più per conquistare il mondo.
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balrog
Rossosaggio
Ireland
2052 Messaggi |
Inserito il - 24 novembre 2004 : 08:55:33
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....è vero Merry io parlo di "troppo sale nella minestra" ma anche "di sale dove non dovrebbe esserci" e SPECIALMENTE di "assuefazione al troppo sale" e di malattie da arteriosclerosi che ad essa si accompagna....
è vero che la Torre di Orthanc era spettacolare nel film...ma ti chiedo: quella che ti eri immaginata tu lo era meno ???
Ed è vero che dopo aver visto il film tornare al "proprio modo" di immaginare il SdA è molto difficile se non impossibile ???
La gente si abitua al fatto che "vedere" ed "essere" siano in fondo la stessa cosa e così uccide il pensiero. Lo so che è un ragionamento estremo, ma dimmi, non è forse quello che sta lentamente succedendo con la TV e nella vita di ogni giorno ??? (allora ho ragione io,se non "vedi" cadere l'albero allora esso non cade).
La modernità Merry deve essere affrontata con intelligenza e le cose non "devono" cambiare, "possono" cambiare,c'è una bella differenza. E dovrebbero cambiare solo quando davvero c'è necessità o desiderio di farlo per non cambiare semplicemente in peggio. "questo futuro-si dice-ci farà l'effetto di una bomba"...parole inquietanti.
balrog |
Modificato da - balrog in data 24 novembre 2004 09:08:02 |
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AmonSûl
Sveltamente
Nowhere Land
4501 Messaggi |
Inserito il - 24 novembre 2004 : 15:09:47
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Caro Gandalf... non penso che il pubblico di Shakespeare fosse solo composto da bovari, anche se probabilmente ne erano la maggioranza... Ma resta il fatto che, volendo usare il machete, secondo tutti gli attori di cinema e teatro, quest'ultimo è un banco di prova molto più impegnativo e completo... Il cinema richiede sì immedesimazione, ma spesso ti devi semplicemente fare una faccia arrabbiata generica... il resto sono filtri e filtri aggiunti a posteriori e da altri per rendere credibile, affascinante, calato nel contesto ed emozionante quella scena... E', come nell'esempio del disco live e del disco in studio, l'uso della tua voce, pur bella, ma campionata e arricchita o modificata con decine di sfumature ed infine colorata con altri effetti e sottofondo... Quindi il "soddisfacente" per il regista e per lo spettatore, per il cinema o il teatro (visto che alla fine di questo si parla), assume delle gradazioni molto diverse...
Quanto detto sopra è molto spannometrico, neh... ho voluto apposta andare a prendere gli estremi... in mezzo ci sta tutto il resto e tutto ciò che di buono il cinema produce... spesso con una preparazione degli attori degna di un teatro... [;)]
x Trilly: in definitiva non ho ben capito il tuo giudizio riguardo a film corredati di molti effetti speciali... Il tuo giudizio negativo nei confronti degli attori di Matrix e iSdA è dato quindi solo da un motivo affettivo verso il cinema di una volta? Che poi una volta facevano anche tante schifezze... non c'è solo Rossellini... [:256][:256]
_________ ore infinite come costellazioni e onde... spietate come gli occhi della memoria altra memoria e non basta ancora... cose svanite, facce... e poi il futuro... [:115] |
Modificato da - AmonSûl in data 24 novembre 2004 15:13:35 |
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trilly
Laurelin
nell'isola che non c'è !
3022 Messaggi |
Inserito il - 24 novembre 2004 : 16:55:52
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x Amon
ti rispondo un poco velocemente perche' non ho molto tempo... allora quello che desideravo dire io e' che la mia critica per Matrix o SdA, ma potrebbe essere anche verso altri film, e' dovuta solo al fatto che "purtroppo" molte persone sono piu' attratte dagli effetti speciali che non dalla storia in se o dall'interpretazione degli attori... e questo non va a favore di chi magari proviene dal teatro come McKellen (peraltro il mio preferito)...
Ho detto che Matrix e SdA hanno utilizzato moltissimo gli effetti speciali e mi chiedo fino a che punto fossero veramente indispensabili ... ma ovviamente io non sono una regista o una sceneggiatrice, lo dico da profana...
Anche in Guerre Stellari sono stati utilizzati, anche in ET, anche in La Tigre e il Dragone, ma erano ben inseriti nel contesto della storia.
Alla prossima... poi approfondisco...
Trilly
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Merry
Entino
Pepperland
1762 Messaggi |
Inserito il - 24 novembre 2004 : 17:18:47
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Ringrazio e "quoto" Gandalf, per aver riportato il discorso alle speculazioni iniziali sul mestiere dell'attore "tecnologico" e quanto di "vecchio" e tradizionale può portarsi dietro.
Riprendo il discorso che ho interrotto ieri, relativo ai videogiochi. Dice Trilly che un film non deve assomigliare ad un vg, ed io condivido, aggiungendo però che, quando la fruizione di un videogioco tende ad assomigliare a quella di un film - o di un film interattivo - il videogioco non è di buona qualità.
Oggi cinema e videogiochi, pur restando due metodi di narrazione audiovisiva diversi, tendono a scambiarsi tecniche ed elementi narrativi. Ci vorrebbe un topic a parte per analizzare bene il fenomeno, mi fermerò, per la discussione in questo topic, alla tecnica del "motion capture".
Nei videogiochi già verso la fine degli anni Ottanta si sono visti i primi tentativi che poi si sarebbero evoluti con sensori e schermo blu. Ne è un esempio il primo, mitico Prince of Persia: le animazioni del principe sono bellissime a vedersi ancora oggi. Jordan Mechner ebbe l'idea di filmare suo fratello che correva, saltava e si arrampicava sui muretti, trovò poi il modo di digitalizzare la silhouette e dar vita al principe.
Oggi richiedono il motion capture non solo i picchiaduro, a cui veri sportivi di arti marziali prestano i loro movimenti, ma anche le simulazioni sportive e quasi tutti i titoli di azione ed avventura.
Gli stessi film di arti marziali richiedono coreografie ben definite, rendendo il risultato avvicinabile alla danza acrobatica. La maestra di scherma di Miranda Otto ne "Il Signore degli Anelli" ha aiutato l'attrice anche con le tecniche da lei apprese nel fare il motion capture per i videogames, mentre a Miranda sono state utili per l'apprendimento le sue basi di danza.
Aneddoto: di recente hanno lavorato per i videogiochi due attori molto diversi tra loro: Jet Li e Jean Reno. Il primo si è dichiarato soddisfatto e si è divertito, mentre il francese ha detto che non ripeterà mai più l'esperienza. Perché Reno si è annoiato e l'ha presa un po' male? Secondo me il suo spaesamento deriva dal fatto che - sorpresa! - ha dovuto fare il mimo! Ecco ciò che mi incuriosisce tanto: il blue screen nel cinema torna a richiedere agli attori di ritrovare ed ampliare certe capacità passate un po' in secondo piano, o comunque più usate in passato, o più proprie del teatro. Gli spiriti degli attori del muto forse ora abbandonano il bicchierino e vanno a dare una mano nelle sessioni di motion capture, dove c'è bisogno della loro eredità mimica.
Andy Serkis è imho un pioniere che, con Gollum, è andato oltre la mimica corporea dando al Gollum digitale anche le sue espressioni facciali e, come lui ha detto, il suo vero sputo! Un nuovo tipo di attore si è affacciato sulla scena.
Balrog, tu fai un discorso poetico e profondo: purtroppo è lo scotto da pagare quando si decide di trasporre su pellicola i libri. Il "mio" Sandokan è condannato ad assomigliare a Kabir Bedi, perché durante la mia infanzia l'ho incontrato attraverso lo schermo televisivo prima che nelle pagine di Salgari. Noi tendiamo, inoltre, a guardare romanticamente al passato. Non che ci sia nulla di male, ma fantastichiamo un attimo sui nostri nipoti e pronipoti: "Facile, oggi, gli attori entrano nella sala olografica ed il computer crea per loro tutti gli ambienti in tempo reale! Ma vuoi mettere Keanu Reeves ed Andy Serkis all'inizio del secolo scorso, che avevano attorno solo le pareti blu, quelli sì che dovevano essere dei mostri di bravura! Non ci sono più degli attori così!"
"...ed ora apprendiamo che Re Dain è caduto, combattendo nella Valle..." (Gandalf) Metamorfosi da un'adunanza.
Mitakuye oyasin! |
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AmonSûl
Sveltamente
Nowhere Land
4501 Messaggi |
Inserito il - 30 dicembre 2004 : 15:30:17
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Mi è capitato sottomano questo articolo: [url="http://www.nazioneindiana.com/archives/000872.html#000872"]"Polar Express, destinazione: l'incubo"[/url] che non si discosta molto dalla maggior parte delle recensioni su questo film... e subito mi è venuto in mente questo topic...
e da un certo punto di vista mi ha rassicurato questo articolo perchè oggi come vent'anni fa non sono gli effetti speciali o l'accuratezza tecnica a fare un film... ma la trama, i personaggi e la profondità del tema... Gli spettatori non sono decerebrati che vogliono solo stupirsi di fronte alle trovate...
e aggiungo qui ^^ che un leggero tono di tecnologica freddezza a volte traspare anche dal Signore degli Anelli di Jackson... forse temendo in alcuni punti di discostarsi dalla trama del libro, mancava però di dare proprio calore alla scena...
_________ ore infinite come costellazioni e onde... spietate come gli occhi della memoria altra memoria e non basta ancora... cose svanite, facce... e poi il futuro... [:115] |
Modificato da - AmonSûl in data 30 dicembre 2004 15:31:38 |
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Silma
Ent
Abruzzo
2934 Messaggi |
Inserito il - 29 marzo 2005 : 13:02:57
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Io ho avuto esperienza in teatro e mi ritrovo molto nella preghiera del coro iniziale di Shakespeare: non è affatto semplice far vedere al pubblico qualcosa che,per loro, non c'è. Per loro, certo, perchè per te, che hai annullato te stesso per diventare il tuo personaggio, ormai qualunque cosa di quel mondo è vera,tangibile come lo sei tu. Credo che per un attore cinemtografico sia ancora più difficile, perchè a teatro puoi guardare negli occhi lo spettatore, mentre durante le riprese per un film no: la finzione resta chiusa tra te e gli altri attori, è ancora più difficile farla uscire fuori, perchè c'è solo un contatto visivo unilaterale, dallo spettatore a te. In teatro, io impersonavo una sorta di angelo-bambina, uno spirito, o meglio, in gergo teatrale, un fool: nè dentro nè fuori la storia, interagivo con la medesima disinvoltura con il pubblico e con gli altri attori. Dovevo mostrare al pubblico il mondo che era sulla scena e l'altro mondo, il mio, parallelo a questo,far capire quand'ero nell'uno o nell'altro, quando io ero lì ma solo per il pubblico, non per gli attori, quando c'ero per entrambi. Ad esempio: in una scena, una ragazza era la voce del mare e spingeva e trascinava altre comapagne; questa la scena. Io, da una parte, con un nastro tra le mani, ero il mare stesso, la vita al di là della bufera che infuriava, l'innocenza che gioca incurante delle onde. In un film, proabilmente sarebbe stata palese questa doppiezza di luogo ed azione: ma, forse, ne sarebbe stata sminuita la magia, il calore. Accompagnare la fantasia dello spettatore a vedere quello che per te c'è non è semplice,perchè devi riuscire a plasmarglielo davanti, con pochi mezzi a tua disposizione, talvolta scontrarti con l'incapacità altrui d'immaginare. Non tutti, infatti, ne sono capaci e non c'è nulla di più frustrante per un attore dell' accorgersi che la sua finzione non ha preso vita, lui la vede, ci vive dentro come personaggio, ma il pubblico rimane inerte, a domandarsi chi è quell'idiota che zompetta sul palco, come se ci fossero chissà che pareti, chissà che telai, addirittura il mare, mentre non c'è che l'aria. Il cinema può far vedere allo spettatore qualunque cosa, basta cliccare i tasti di un computer; l'immaginazione lavora molto di meno. Forse, manca calore, talvolta, a simili scene. Anche nel Ring: Arwen che appare in semitrasparenza e bacia Aragorn svenuto, rende tangibile la protezione che lei teneva con il suo pensiero stesa su di lui; ma immaginarla, forse era più magico. Come vedere gli spiriti nei Sentieri dei Morti: invisibili, percepibili solo per quel brivido di timore che a qualcuno potevano fare, non erano più efficaci?
umilmente vostra Silma
<<la vide fra le sue braccia splendere e brillare, fanciulla elfica ed immortale>> |
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Rosie
Lebid toerin
2010 Messaggi |
Inserito il - 07 aprile 2005 : 10:24:40
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Spezzo una lancia a favore del cinema, nuova arte, ancora in evoluzione. Il cinema lo vedo come arte, un'arte diversa dal teatro e dalla pittura come la musica, un'arte che deve inglobare le tre con nuovi strumenti. Il rischio del cinema è il virtuosismo nelle nuoove tecniche, gli effetti speciali ad esempio, che devono essere invisibili, come il trucco delle donne, non deve nascondere il viso (come la mia saggia mamma diceva "se si vede, che trucco è?[:-p]) In Polar Express il virtuosismo è pacchiano e ridicolo, bastava vederne i trailer, o come ne dà un chiaro esempio Immortal ad Vitam (per chi lha visto) apprezzati i pezzi nel quale l'effetto speciale si sposava con il resto, affossato il film a causa della pessima scelta del completo digitale. Ci vuole arte per fare un cinema, basta una camera da presa per fare un film. Non aprezzo la maggior parte dei film nelle sale perchè sono "solo" storie raccontate, ma quasi sempre manca il resto. In molti film ho trovato una poesia che difficilemetne riesco a trovare nei libri... Quando un film ti coinvolge ti emoziona e mentre ti emoziona mette il seme di un pensiero nuovo, di un punto di vista sconosciuto, quando ti cambia e ti fa "crescere" diventa arte. Imparagonabile ad ogni altra arte e ogni volta più bello ogni volta che si riguarda, un buon film si può (e deve) poter guardare, ascoltare, leggere, capire ed interpretare (quindi almeno 6 visioni![:-p])
"...also... I can kill you with my brain" |
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Silma
Ent
Abruzzo
2934 Messaggi |
Inserito il - 07 aprile 2005 : 16:45:28
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Appunto: quando...quando...quando... Il guio è che troppi film (parlo soprattutto di quelli girati per la televisione) sono palesemente "finti": togli il trucco agli attori e li troverai gelidi, senza emozioni; togli gli effetti speciali alla scenografia ed avrai paesaggi inesistenti; togli le luci ed avrai la mancanza totale di atmosfera. Bisogna essere attore, non fare l'attore, per saper interpretare un film grazie al proprio talento, senza bisogno dei "trucchi del mestiere".
umilmente vostra Silma
<<la vide fra le sue braccia splendere e brillare, fanciulla elfica ed immortale>> |
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Rosie
Lebid toerin
2010 Messaggi |
Inserito il - 07 aprile 2005 : 21:26:35
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e vabbeh! Tu mi infierisci su Incantesimo...[:82] [:-p][:D] (non si fa, Silma, non essere crudele...[:-p])
E comunque abbiamo visto certe forme di teatro.. chi si ricorda di Eldamar...[:o)][:-p] |
Modificato da - Rosie in data 07 aprile 2005 21:27:25 |
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Silma
Ent
Abruzzo
2934 Messaggi |
Inserito il - 08 aprile 2005 : 09:38:56
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[:-p]
umilmente vostra Silma
<<la vide fra le sue braccia splendere e brillare, fanciulla elfica ed immortale>> |
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Rosie
Lebid toerin
2010 Messaggi |
Inserito il - 08 aprile 2005 : 10:20:38
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Quando parlo di cinema come arte, intendo titoli come, Hero, Eternal Sunshine..., Il popolo Migratore, per citare i più recenti, per andare un pò indietro, Gattaca (come potevo non citarlo...[:^]) L'Attimo fuggente, Moulin Rouge Ghost in The Shell, Totoro, (animazione) e ce ne sono molti altri... film che non sono solo da "guardare", ma da cogliere con tutti i sensi.[:^]
"...also... I can kill you with my brain" |
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Silma
Ent
Abruzzo
2934 Messaggi |
Inserito il - 08 aprile 2005 : 18:10:47
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Ah, allora va bene.[:))]
P.S. L'attimo fuggente è tra i miei film preferiti. Lo rivedrei all'infinito!
umilmente vostra Silma
<<la vide fra le sue braccia splendere e brillare, fanciulla elfica ed immortale>> |
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