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Valinor
Albero
741 Messaggi |
Inserito il - 14 ottobre 2004 : 13:28:51
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TRILLINA, posso capirti benissimo, ti sono vicina, sai, quando capita a me, ho come la brutta sensazione di sbattere la testa contro un muro di gomma.
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Modificato da - Valinor in data 14 ottobre 2004 13:29:37 |
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Merry
Entino
Pepperland
1762 Messaggi |
Inserito il - 11 novembre 2004 : 21:38:00
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Tra ieri ed oggi ho letto un po' i supplementi "Sette" ed "Il Venerdì" della settimana scorsa.
Un riquadretto di "Sette" mi informa che Bertinotti ha cambiato i mocassini ed è il politico più "glamour": un bel " ma chi se ne frega", si va avanti, ed arriva il peggio. Claudio Sabelli Fioretti intervista un parlamentare della compagine governativa, che si vanta di avere le tre "c" che contano nella vita, ovvero cuore, cervello e cazzo, più la quarta: il culo. Detto proprio così. Non stavo leggendo una rivistina di pettegolezzi un po' sconcia da bottega di barbiere, ma il supplemento di uno dei più grandi quotidiani italiani.
Il tipo continuava raccontando come riesce a portare fortuna ai colleghi di governo: chi gli tocca il culo vince regolarmente elezioni e seggi. Dato che a quanto pare è pure medico, segue l'elogio smodato al sistema immunitario del cavalier banana, ritenuto probabile centenario e comunque l'uomo più vicino di ogni altro all'immortalità. Anche questo, detto smaccatamente più o meno così.
Sinceramente, non capisco il gioco di Claudio Sabelli Fioretti. Vuole mettere a nudo una macchietta? Vuole farmi ridere? Il politico intervistato sta cercando di farmi ridere, o di essere apprezzato per la sua spacconeria maleducata? Ridere, non mi fa ridere; se è satira od umorismo non capisco e sinceramente mi chiedo il senso e lo scopo della pubblicazione di un'intervista simile. Balrog, forse puoi illuminarmi tu.
"Il Venerdì" intervista il ministro della Funzione Pubblica. Qui si è un po' più seri, ma attenzione: "Io voglio costruire la mia vita come un capolavoro di armonia". Fermiamoci un attimo ed immaginiamo un amico o conoscente che a tavola spara una roba simile. Si fanno spallucce, si sorride e gli si risponde: "beh, auguri", mentre si pensa che il vinello ha cominciato a fare effetto, o no? Sì, dottore, il matto che si crede Oscar Wilde l'abbiamo messo nella stessa ala di quello che s'atteggia a Napoleone.
"L'ultima idea è il megastore della pubblica amministrazione. Un grande supermarket dove lei trova e fa di tutto: chiede la patente, la carta d'identità. Trova gli uffici prefettizi, i vigili urbani. Ogni certificato a portata di mano."
In TV abbiamo Sandro Bondi che si mette a mani giunte e sguardo al cielo sotto il palco del congresso di FI, Baget Bozzo che scomoda lo Spirito Santo per il cavalier banana, d'Alema che cucina risotti, il cardinal Vespone che gongola in mezzo al marasma. Tutto un campionario, ed ora anche la carta stampata. Si fa indigestione, c'è da evocare il finale de "La Fattoria degli Animali".
Una volta l'anno è lecito impazzire, ma questi mi fanno dodici mesi di carnevale. Le maschere sono tradizionalmente caricature specchio del mondo in cui si vive, ma che desolazione, quando i politici si vogliono sostituire alle loro caricature. I pagliacci veri sono stati messi al bando, forse perché ahimé le verità scomode stavano nella loro voce.
Ricordo ancora Dario Fo che l'anno scorso, introducendo "L'Anomalo Bicefalo", raccontava la fatica per scrivere un testo che fosse il più grottesco possibile, poiché ogni volta che buttava giù qualcosa, la realtà diventava ancora più grottesca. Anche per il suo ultimo lavoro aveva ammonito: "anche qui mi stanno raggiungendo!" Quanto aveva ragione: chissà cosa ha pensato all'apparizione estiva del cavalier ban(d)ana. (Chi ha visto lo spettacolo sa cosa intendo, non voglio fare "spoiler").
Ho la sensazione di un circo Barnum che non vuole schiodare le tende e che ha levato i catenacci a tutti i carrozzoni, da dove sono usciti tipi strani di ogni sorta, bagonghi vari e scimmie urlatrici a volontà.
Ho il desiderio che ciascuno faccia il suo mestiere: più rispetto per i pagliacci veri, ed i politici, per cortesia, un po' di "noia" seriosa sarebbe anche l'ora di mostrarla. A volte certi atteggiamenti prendono per stanchezza.
Scusate se sono stato lungo.
"...ed ora apprendiamo che Re Dain è caduto, combattendo nella Valle..." (Gandalf) Metamorfosi da un'adunanza.
Mitakuye oyasin! |
Modificato da - Merry in data 11 novembre 2004 21:41:52 |
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AmonSûl
Sveltamente
Nowhere Land
4501 Messaggi |
Inserito il - 11 novembre 2004 : 22:59:15
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Caro Merry... mi è piaciuto molto il tuo post... pungente e preciso un "fondo" come questo starebbe bene su un quotidiano... magari proprio il Corriere... un po' di autocritica ogni tanto non gli farebbe male... ^^
_________ ore infinite come costellazioni e onde... spietate come gli occhi della memoria altra memoria e non basta ancora... cose svanite, facce... e poi il futuro... [:115] |
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trilly
Laurelin
nell'isola che non c'è !
3022 Messaggi |
Inserito il - 11 novembre 2004 : 23:33:54
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Ho sempre pensato Merry che sei un mito... condivido in pieno e credo che, come ha detto Amon questa tua critica ci starebbe bene su qualsiasi quotidiano... ad esempio su La Stampa in "specchio dei tempi"...
[^][^]
Trilly
* ^ * ^ * ^ * ^ * Guardatevi intorno, il mondo è in mano alle donne normali. Essere insignificanti in quel modo interessante, intelligente, sottile o entusiasticamente generoso, come tante donne di oggi, molte volte è una molla in più per conquistare il mondo.
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balrog
Rossosaggio
Ireland
2052 Messaggi |
Inserito il - 19 novembre 2004 : 13:36:17
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Immaginate di aver conosciuto qualcuno. Condividete cose,emozioni,pensieri. Poi vi allontanate,la vita vi porta in direzioni diverse,i legami non sono abbastanza forti. O magari a dividervi sono circostanze esterne. Anni dopo,vi incontrate di nuovo e provate a ricominciare da capo.
Qual è la vera attrazione ?? La persona stessa ??
Probabilmente avrà lo stesso nome,all'incirca lo stesso aspetto fisico,ma basta questo a farne ciò che era prima ? E se non è più quella di prima,le cose che l'hanno cambiata sono prive di importanza, secondarie ?? Le persone cambiano,ma quanto ?
Da giovane credevo (e ancora mi ostino a credere) esistesse un'essenza dell'individuo,una sorta di personalità centrale attorno alla quale i fattori di superficie potessero evolversi e cambiare senza danneggiare l'integrità di ciò che siamo. Ma ieri mi domandavo invece se per caso il mio non è un errore di percezione provocato dalle metafore che siamo abituati a usare per definirci. Ciò che riteniamo personalità è nulla più della forma passeggera di un'onda marina. O,per dirla in forma più umana,della forma passeggera di una duna di sabbia. La forma come risposta agli stimoli. Vento,gravità,educazione,socialità. Tutto soggetto all'erosione e al cambiamento.
Come il sestante funziona in base all'illusione che sole e stelle ruotino intorno al nostro pianeta e ci permettono così di navigare,così i nostri sensi ci danno un'illusione di stabilità nell'universo,e noi lo accettiamo,perchè se non lo facessimo non si potrebbe fare nulla.
Nonostante tutto ciò che abbiamo fatto, come civiltà,come singoli individui,l'universo non è stabile e specialmente non lo è alcuna cosa al suo interno. Le stelle consumano se stesse...l'universo corre e si espande...e noi siamo composti di materia in continuo flusso. cellule in alleanza temporanea che si duplicano e decadono dentro di noi,precarie.
E' questa la realtà,la conoscenza di se,e percepirla in quanto tale ci dà il capogiro ?? La vertigine dell'esistenza ??
...e così andavo pensando al forum....
BALROG
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Modificato da - balrog in data 19 novembre 2004 13:44:10 |
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AmonSûl
Sveltamente
Nowhere Land
4501 Messaggi |
Inserito il - 19 novembre 2004 : 15:13:12
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Le persone sono come un esile ramo... ma non un ramo molle e leggero... ma abbastanza spesso che riesci a piegarlo ad angolo, ma solo curvare... e il punto in cui sei ora dipende dalla direzione che avevi prima di quel punto... e così la tua strada davanti... Tutto dipende da chi sei, in cosa credi, cosa conosci del mondo e cosa ami... tutto dà una direzione... Io penso che le radici esistano, in una persona come in un gruppo, in una civiltà... L'essenza esiste e non cambia... solo che una persona non è solo la propria essenza, ma anche un importantissimo insieme di tutto ciò che riceve e che vive... esperienze e percezioni... Nel rapporto con gli altri non vediamo solo l'essenza (anche se spesso ce ne illudiamo e in realtà sarebbe limitante...), ma percepiamo una molteplicità (spesso indistinguibile) di aspetti e di solito la nostra reazione di amore, amicizia, antipatia, odio, si basa anche su di essi... Una delle cose che si devono imparare è accettare la parziale conoscenza degli altri... e accanto a questo fatalismo puntare sempre all'essenza... perchè è quella che ci rende interessanti le persone, come la sorgente della luce di ognuno... Ogni persona a mio avviso è interessante... ma alcune incrociano il ramo della propria vita con il nostro, alcune lo intrecciano, altre lo sfiorano... E quando scopriamo che stiamo bene con loro... allora siamo anche sicuri che se, a malincuore, ci allontaneremo, quando ci ritroveremo potremo passare una notte di racconti, per ripercorrere insieme le ramificazioni passate e capire così quanto è cambiata la nostra esistenza, quanto la nostra personalità esterna all'essenza si è modificata... Ed è anche un ottimo modo per capire quanta parte di noi si era incontrata... quanti strati verso il centro... ^^ E non è una cosa comunque malvagia... ogni strato è bello... la linfa passa al centro del ramo, ma il centro del ramo è vuoto o molle e senza il resto non starebbe su...
Hai mai visto i quadri di Friederich? [img]http://www.geocities.com/SoHo/Museum/4782/MoonriseovertheSeawithTwoMen1817.jpg[/img] ecco come ci si sente di fronte al caos universale... Solo che se li guardi bene si sente anche il fascino di ciò che gli uomini osservano, quasi che sentano di essere parte di qualcosa che li contiene entrambi... Io so che questo qualcosa è dentro l'essenza di ognuno di noi... ed è come un Palantir che vede la nostra strada... il nostro senso...
Mentre leggevo il tuo post stavo ascoltando "Impressioni di settembre"...
"Cosa sono adesso non lo so sono solo il suono del mio passo..... E intanto il sole tra la nebbia filtra già il giorno come sempre sarà."
mhmm... pensieri un po' sparsi qua e là come polline...
--- per concludere buttando un po' in semi-vacca... possiamo chiedere ai cantanti che ci vengano incontro... e allora Mia Martini sostiene che "Gli uomini non cambiano... prima parlano d'amore e poi ti lasciano da sola", per Battiato "il tempo cambia molte cose nella vita: il senso, le amicizie, le opinioni..." e "si sente il bisogno di una propria evoluzione sganciata dalle regole comuni, da questa falsa personalità" per finire con il signor Elestorietese che in una sua piece teatrale recita "Lui: Io sono come sono - Lei: Cerca di cambiare - Lui: Ecco sono cambiato - Lei: Non sei più quello di una volta..."
_________ ore infinite come costellazioni e onde... spietate come gli occhi della memoria altra memoria e non basta ancora... cose svanite, facce... e poi il futuro... [:115] |
Modificato da - AmonSûl in data 19 novembre 2004 16:57:45 |
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trilly
Laurelin
nell'isola che non c'è !
3022 Messaggi |
Inserito il - 19 novembre 2004 : 15:22:43
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quando il Balrog scrive la sua firma in maiuscolo è pericoloso [:)]
bella riflessione [^] ... è un argomentino non certo facile e non privo di lati da polemizzare, del resto se ben ricordi abbiamo avuto una bella diattriba al riguardo tempo fa.
E' un dato di fatto che le persone che si lasciano per un certo tempo per strada e che si ritrovano magari dopo diversi anni siano cambiate, lo saranno fisicamente, spiritualmente, inconsciamente ecc. ecc. noi le vediamo cambiate e loro sicuramente vedono noi... vuoi perchè gli interessi sono cambiati, vuoi perchè la vita stessa ci porta a fare delle scelte che "in qualche modo ci cambiano" ma non perchè noi lo vogliamo ma proprio perchè è un percorso di vita....
Il nucleo centrale di cui parli Balrog che dovrebbe essere quello che tutti noi abbiamo dentro, il famoso punto fermo della nostra esistenta, le nostre convinzioni, le nostre idee radicate, i nostri principi ecc. ecc. quello indubbiamente c'è ma si è evoluto o magari si è perso strada facendo... Quello che a trent'anni consideravi un punto fermo della tua esistenza ora forse non lo è più perchè può essere che giorno dopo giorno e poco alla volta si sia modificato, magari modificando peraltro la tua esistenza... ed essendo proprio nel tempo, uno non se ne accorge.. ma viene alla luce quando improvvisamente ti si presenta nuovamente una condizione che ti riporta al tuo punto fermo.
Credo che ognuno di noi non è mai se stesso, ma è a seconda di ciò che ci circonda, rapportato nei rapporti con le persone, abbiamo atteggiamenti diversi a seconda delle persone che frequentiamo e non dirmi che non è così... Un esempio? con i colleghi di lavoro sicuramente non sarà come parlare con il pizzicagnolo, con l'amico d'infanzia non sarà come quello che è solo conoscente, con la moglie non sarà come con l'amica o l'amante, ecc. ecc....
Allora quando siamo "noi stessi e quando lo siamo ancor di piu' con i nostri punti fermi"?
Ti potrei dire che io sono me stessa "solo nel momento in cui ritrovo una condizione che me lo permette" altrimenti credo che ognuno di noi difficilmente è se stesso..., forse quando si è da soli....
E' molto difficile per me questo argomento perchè io ho molte insicurezze e mi piacerebbe avere un punto fermo nella mia esistenza e spero di poterlo trovare.
Trilly
* ^ * ^ * ^ * ^ * Guardatevi intorno, il mondo è in mano alle donne normali. Essere insignificanti in quel modo interessante, intelligente, sottile o entusiasticamente generoso, come tante donne di oggi, molte volte è una molla in più per conquistare il mondo.
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balrog
Rossosaggio
Ireland
2052 Messaggi |
Inserito il - 19 novembre 2004 : 16:39:18
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...e se ti dicessi: "Non è così "...??? (sorrisoni affettuosi)
sono qui che sorrido a quel tuo peculiare modo di affermare le cose..."e non dirmi che non è così"...
...mmmmhhh comunque è interessante quel che dici sull'essere se stessi solo da soli (...suona strano..."solo da soli" ), interessante e foriera di ulteriori discussioni....per certi versi hai ragione e torto allo stesso tempo (naturalmente a mio parere)
continuiamo lunedi !!!!
balrog
P.S. Non è che io "voglia" essere pericoloso... |
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trilly
Laurelin
nell'isola che non c'è !
3022 Messaggi |
Inserito il - 16 gennaio 2005 : 17:51:30
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E' più forte di me.... lo so che non smettero' mai di pensare che al mondo c'è ingiustizia, sempre e sempre ci sara'....
Voler morire a 52 anni gettandosi da uno dei ponti di Torino perche' si stà morendo di FAME, FAME, FAME, vivere con 240 euro al mese con due figli di cui uno con problemi fisici....
Ecco cosa succede in una città frettolosa dove tutti pensano solo a se stessi, dove si pensa a divertirsi, dove ci si raccapriccia nel vedere le immagini di bambini che muoiono di fame in paesi lontani da noi, senza pensare che colui che sta nella porta accanto vuole solo morire perchè non ha nulla da mangiare e nessuno che l'aiuti....
Che mondo di merda, quando poi senti gente che spende e spande... e mi vergogno anche di me, di me che potrei fare di più e non lo faccio, di me che alcune volte butto via roba dal frigo perchè nessuno piu' la vuole, di me che sono così fortunata.... e che a volte mi lamento di non essere all'altezza di "tanti", per non saper parlare a dovere, per non saper il nome di un vino o il marchio doc di qualche accidente, di non aver girato il mondo....
Come sono fortunata nella mia semplice vita quotidiana quella di tutti i giorni, quella della fortuna di lavorare e di avere una casa.
Scusate lo sfogo... mi ci voleva
Trilly
* ^ * ^ * ^ * ^ * Guardatevi intorno, il mondo è in mano alle donne normali. Essere insignificanti in quel modo interessante, intelligente, sottile o entusiasticamente generoso, come tante donne di oggi, molte volte è una molla in più per conquistare il mondo.
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Modificato da - trilly in data 16 gennaio 2005 17:56:46 |
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balrog
Rossosaggio
Ireland
2052 Messaggi |
Inserito il - 09 febbraio 2005 : 08:44:09
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...e il treno della memoria arriva in ritardo...
Oggi ricorre la data di una delle più terribili pagine di storia dell'ultimo secolo. Il bombardamento di Dresda da parte di americani e inglesi nel 1945. La Germania stava per capitolare e glimalleati decisero di dare un'ultima "lezione" ai tedeschi...parole di Churchill: "Ridurremo la germania a un deserto.Sotto le ali dei nostri bombardieri ci sono 70 milioni di perfidi unni. Alcuni possono essere rieducati,gli altri vanno eliminati."
Alle 22.00 cominciò la prima ondata sul centro storico con bombe ad alto potenziale. La seconda ondata alle 22.30 con bombe al fosforo sui quartieri residenziali e periferici. La terza alla mattina del giorno seguente sui superstiti. Il bilancio delle vittime non si è mai saputo con esattezza. Oscilla tra 50.000 e 150.000 morti civili.
Avete mai visto cosa fa alla carne di un uomo una soluzione di fosforo a contatto dell'aria ?? Prego che non lo vediate mai. Però potete leggere il bellissimo libro : Apocalisse a Dresda.
La città era completamente indifesa e non vi era alcun obiettivo militare. Ancora parole di Churchill dopo il raid: "Mi chiedete che importanza militare aveva il bombardamento di Dresda ? Ma di quale Dresda parlate? La città non esiste più." Queste le parole di un uomo ancora oggi considerato un "eroe inglese".
Qualche giorno fa al Parlamento di Strasburgo sono stati fatti cinque minuti di silenzio per la Shoa. Cinque parlamentari della destra tedesca ( neonazisti si legge) hanno chiesto che quei cinque minuti fossero dedicati anche ai morti di Dresda. Il parlamento di è rifiutato e loro sono usciti dall'emiciclo. La motivazione è che "politicamente" le due cose non sono raffrontabili. Politicamente ? Qualcuno sa dirmi cosa questa parola significhi avvicinata ad eventi come questi ? Dobbiamo farci insegnare la coscienza civile da dei neonazisti ? E il fatto che lo facessero per motivi strumentali rende meno giusto il doversi ricordare delle atrocità che si commettono ?
Mi sono vergognato che un parlamento europeo,espressione della coscienza civile di un intero continente non possa compendere cosa sia un "giorno di memoria".
Orwell e la sua Fattoria sono tra noi ...gli animali sono tutti uguali ma ci sono animali più uguali di altri....scritta col sangue su un muro di una Fattoria grande come il mondo stesso.
Possibile che non abbiamo ancora imparato ?
balrog
XXXXXXXXXXX
Amon le atrocità che si commettono contro gli esseri umani non hanno bisogno di luoghi "deputati" ad essere ricordate, le si ricorda ovunque e in qualsiasi luogo,specialmente dove la libertà e la comprensione tra i popoli dovrebbe essere un dovere sovrano.
Erano innocenti e sono morti ,gli uni come gli altri.
Il "giorno della memoria" è questo. O non è.
XXXXXXXXXX
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Modificato da - balrog in data 09 febbraio 2005 10:16:01 |
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AmonSûl
Sveltamente
Nowhere Land
4501 Messaggi |
Inserito il - 09 febbraio 2005 : 09:52:12
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Ancora mi si para davanti l'immagine della Guerra, come se fosse un personaggio... nero e con un ghigno che niente ha di umano, assetato di sangue e con il cuore marcio... ed è un mostro formato da persone... tante persone una sull'altra... moltissime persone che si disumanizzano...
Probabilmente se io fossi stato parlamentare europeo non avrei associato al ricordo della Shoah anche quello del bombardamento di Dresda... Ogni cosa dovrebbe avere la sua collocazione propria... Sicuramente andrebbe ricordato però questo atto di viltà che chiunque... chiunque può arrivare a spingere perchè sia compiuto... I liberatori americani e i bombardamenti ad esempio su Montecassino, John Kennedy e il rischio III Guerra Mondiale, F.D.Roosevelt e la bomba atomica su due città giapponesi, il premio Nobel Arafat e l'appoggio al terrorismo palestinese... forse ognuna di queste persone guardando indietro si vergogna di quello che ha permesso o voluto... l'importante è che noi, come uomini, ci vergognamo un pochettino insieme a loro... non può che farci bene... [;)]
V V V x Balr: ma perchè non gli lasciamo ricordare sti morti per la Shoah??? Perchè dobbiamo criticare chi fa una cosa perchè non ne fa anche un'altra??? Facciamo un SuperGiorno della Memoria dove ci mettiamo tutti i morti innocenti?
x Beorn:[xx(][xx(][xx(] e Truman era considerato una brava persona? [:D] Chiedevo perchè Truman proprio non lo conosco ^^ Era solo per dire che chiunque può macchiarsi di gravi atti pur non essendo un mostro... Questo ci deve far riflettere...
Collevento _________ luce, luce lontana, che si accende e si spegne... quale sarà la mano, che illumina le stelle... mastica e sputa, prima che venga neve... [:115] |
Modificato da - AmonSûl in data 09 febbraio 2005 11:23:45 |
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Beorn
Ghianda
Emilia Romagna
78 Messaggi |
Inserito il - 09 febbraio 2005 : 10:28:31
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Nota: F.D. Roosevelt era morto quando sono state sganciate le bombe su Hiroshima e Nagasaki. Il presidente era Truman Beorn per la precisione
per Amon ... no, appunto, ma FDR un po' di piu'!
"Era proprio una bella storia la vostra ... ma mi piace ancora di piu' adesso che sono sicuro che e' vera." - Lo Hobbit |
Modificato da - Beorn in data 09 febbraio 2005 11:10:18 |
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balrog
Rossosaggio
Ireland
2052 Messaggi |
Inserito il - 09 febbraio 2005 : 11:21:50
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Amon i morti della Shoa sono loro quanto nostri. Non esiste un "loro" e un "nostro". Finchè in queste cose esisterà un "noi e un loro" allora queste stesse cose si perpetueranno. Questi sono crimini contro l'Umanità (intera) e null'altro.
E vorrei qui dire fermamente che chi commette atti come il gencidio di un popolo o di una città è un abominio contro questa Umanità. Non esistono giustificazioni per tali cose. In nessun luogo,in nessun tempo,in nessuna coscienza. Churchill come Hitler,Truman come Milosevic, Bush come Saddam, Stalin come Napoleone,Custer come Videla o Cortez.
Non esistono "errori" e per converso "barbarie".
Sono solo e unicamente assassinii di massa e coloro che li commettono non si possono nè si deve loro concedere di nascondersi dietro una bandiera di democrazia che nulla ha a che fare con le loro azioni.
Facciamo quindi un giorno che ricordi la Shoa come tutte le altre atrocità commesse in ogni tempo e in ogni luogo come simbolo di una Umantà intera offesa e massacrata ma che cerca di ricordare per non commettere più atti simili.
Questo è un vero "giorno della memoria" e così a mio parere va inteso.
balrog
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Modificato da - balrog in data 09 febbraio 2005 11:25:19 |
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trilly
Laurelin
nell'isola che non c'è !
3022 Messaggi |
Inserito il - 24 febbraio 2005 : 17:26:12
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[:235] Secretary of Balrog
"il giocatore e' prigioniero anch'esso d'altra scacchiera fatta di nere notti e bianchi giorni.
Dio muove il giocatore e questi il pezzo quale Dio dietro Dio la trama ordisce di polvere e tempo e sogni e agonie?"
Il mondo, a ben vedere, e' un immenso paradosso. E vi sfido a dimostrare il contrario. Ve ne do un esempio: L'enunciato che in questo momento sto scrivendo e' lo stesso che in questo momento state leggendo.
Balrog
P.S. Steinitz (famoso grande giocatore di fine 800) amava affermava a sessant'anni "io sono in diretto contatto con Dio e posso batterlo in una partita a scacchi dandogli un pedone e i bianchi di vantaggio,
Trilly
* ^ * ^ * ^ * ^ * Guardatevi intorno, il mondo è in mano alle donne normali. Essere insignificanti in quel modo interessante, intelligente, sottile o entusiasticamente generoso, come tante donne di oggi, molte volte è una molla in più per conquistare il mondo.
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Modificato da - trilly in data 01 marzo 2005 21:52:14 |
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AmonSûl
Sveltamente
Nowhere Land
4501 Messaggi |
Inserito il - 24 febbraio 2005 : 18:24:03
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Non male come frase... allo stesso tempo contraddittoria e comunque vera...
io ci ho capito non molto... a parte il fatto che il mondo si basa su leggi che sono coerenti e compiute all'interno del mondo stesso... e viste dal suo interno... Il confine di queste leggi è una linea fragilissima che se messa in discussione allora fa sbriciolare anche le leggi al suo interno... Tutti gli uomini accettano le leggi del mondo, anche quelli che non credono nel confine (ovvero nei presupposti e nelle condizioni iniziali di queste leggi), perchè si rendono conto che per quanto sembrino assurde, queste leggi funzionano e ci permettono di vivere...
La strada comunque è duplice: possiamo cercare di partire dalle leggi che vediamo esplicarsi nel mondo ogni giorno e da lì verificare se il confine entro cui si muovono è giusto e vero... E da qui nasce l'eterna domanda del senso... e la ricerca di una risposta alla nostra domanda di felicità... Arrivare a Dio, ad esempio, è comunque un salto al di fuori del "confine" e quindi al di fuori delle nostre leggi. Per questo non si può "dimostrare" la validità del confine, ma solo crederci o no... dopo aver salito i gradini che portano al confine... e questi gradini possono essere lo studio dell'uomo, della natura e delle sue leggi...
possiamo anche presumere che essendo noi immersi nelle leggi che pensiamo di avere, automaticamente potrebbero queste essere sbagliate e noi non accorgercene... Data la premessa allora è possibile che l'assurdità del mondo abbia una spiegazione diversa da quella che noi comunemente pensiamo... E allora ci costruiamo delle teorie e poi cerchiamo di verificarle... Seppure la nostra ricerca non potrà mai comunque essere dimostrata fino in fondo perchè noi siamo sia gli indagatori sia gli indagati...
le due vie spesso sono vicine e si incrociano... e ciò è bene... a volte addirittura si scopre che sono la stessa identica strada percorsa avanti e indietro più volte...
mhmm... mi sa che mi sono infilato in un groviglio di pensieri... Spero Balr, che interverrai dando la tua interpretazione, magari riusciamo a capirci meglio...
sono contento di trovare traccia del tuo passaggio comunque... ciao ^^
Collevento _________ luce, luce lontana, che si accende e si spegne... quale sarà la mano, che illumina le stelle... mastica e sputa, prima che venga neve... [:115] |
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Merry
Entino
Pepperland
1762 Messaggi |
Inserito il - 24 febbraio 2005 : 20:59:16
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Grandissimo Balrog. A mio demerito devo dire che gli scacchi li ho toccati poco dal giorno in cui ci siamo incontrati la prima volta e mi consigliasti di badare ai finali, ma mi hai messo la curiosità di vedere se nel database del vg ho qualche partita di questo Steinitz.
A parte questo, è suggestivo tutto il paradosso, meritevole di stare nei commenti poetici.
H is for "hurry" E is for "ergent" L is for "love me" and P is for "p - p - please, heelp!!"
Mitakuye oyasin!
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Modificato da - Merry in data 24 febbraio 2005 21:00:38 |
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balrog
Rossosaggio
Ireland
2052 Messaggi |
Inserito il - 28 febbraio 2005 : 14:09:49
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Visto che me lo chiedi te ne parlerò...
Stavo leggendo "La tavola fiamminga" di Arturo Peres Reverte ed ecco il paradosso di due pagine scritte sulla mia vita, come se fosse un racconto biografico. A trent'anni di distanza è davvero una cosa strana e spiazzante leggere la propria vita su un libro di uno sconosciuto. Dolorosa anche.
-Era l'ultima partita del torneo. Un finale di pedoni e alfieri: sulla scacchiera pochi pezzi. Davanti alla pedana su cui si affrontavano i finalisti,alcuni spettatori seguivano le mosse,che un arbitro annotava su un pannello dietro il tavolo dove risplendeva la coppa d'argento destinata al vincitore. Il ragazzo in giacca grigia si toccò meccanicamente il nodo alla cravatta e osservò i propri pezzi disperato. Era il nero. Il gioco metodico, implacabile dell'avversariolo aveva costretto senza rimedioalle ultime mosse.Non era quello del bianco,uno sviluppo brillante,ma piuttosto un procedere lento basato su una solida difesa,che gli assicurava un vantaggio senza dover far altro che stare all'erta ,paziente,sfruttando gli errori dell'avversario. Un gioco privo di inventiva ,senza alcun rischio ma che,proprio per questo ,aveva frustrato qualsiasi tentativo d'attacco da parte del nero. Il ragazzo in giacca grigia aveva lo sguardo offuscato dalla fatica e dalla vergogna.La convinzione che avrebbe potuto vincere quella partita che il suo gioco era superiore,più audace e brillante di quello dell'avversario,non poteva consolarlo dell'inevitabile sconfitta. A cosa gli servivano la fantasia dei suoi quindici anni, incontenibile e irruente,l'estrema sensibilità del suo animo e la lucidità di pensiero,oltre al piacere quasi fisico,che provava toccando i pezzi di legno lucidato quando li spostava con eleganza sulla scacchiera,componendo sui quadrati bianchi e neri una delicata trama in cui trovava una bellezza e un'armonia quasi perfette ? svilite dalla soddisfazione volgare ,dal disprezzo che si leggeva in faccia al vincitore,che aveva trionfato con le sole doti della pazienza e della prudenza. La sua inqualificabile codardia. Così gli scacchi significano anche questo,pensò il ragazzo. Sopratutto ,in ultima analisi,l'umiliazione della sconfitta immeritata,il premio a chi nulla rischia. Ecco quel che provava davanti alla scacchiera,che non era solo cornice a un gioco,ma che altresì era il riflesso stesso dell'esistenza, vita e morte,eroismo e sacrificio. Come i superbi cavalieri di francia a Crecy,in rotta di fronte agli arcieri gallesi proprio quando avevano raggiunto il culmine di una glioria vana,il ragazzo aveva visto gli attacchi dei suoi cavalli e dei suoi alfieri ,audaci e sferrati in profondità ,mosse belle,fiammeggianti come fendenti di spada,infrangersi uno dopo l'altro come eroiche quanto inutili ondate contro la flemmatica immobilità del contendente. E il Re bianco,come un padre immutabile e onnipotente,odiato pezzo,protetto dalla fila insormontabile di pedoni,osservava da lontano al sicuro con l'identico disprezzo che si rifletteva nel volto del giocatore che lo muoveva. In questo spietato campo di battaglia di freddi quadrati bianchi e neri non c'era nemmeno il posto per una ritirata onorevole. La sconfitta annullava ogni cosa,annichilendo non solo il perdente ma anche la sua fantasia,i suoi sogni,il suo orgoglio. il ragazzo in giacca grigia appoggiò il gomito sul tavolo e la fronte sul palmo della mano e chiuse gli occhi per un istante,ascoltando il fragore delle armi che si andava spegnendo nella valle invasa dalle ombre. Mai più si disse. come i galli vinti dai romani,che si rifiutavano di pronunciare il nome del luogo dove venivano sconfitti,anche lui si sarebbe imposto per il resto della sua vita di dimenticare gli scacchi che gli avevano svelato che poca cosa fosse la gloria. Non avrebbe mai più giocato. Magari fosse stato capace di cancellarli dalla propria mente,come un tempo si cancellavano a colpi di scalpello i nomi dei faraoni morti dai monumenti. Il ragazzo guardò per l'ultima volta il proprio Re e,con una triste sensazione di solitudine,decise che non gli restava altro che farlo morire con le proprie manidi una morte degna,evitandogli l'umiliazione di essere incalzato come un cane randagio in un angolo della scacchiera. Fu così che allungò le dita e con infinita tenerezza ,inclinò il Re battuto e lo adagiò amorevolmente sulla scacchiera ormai svuotata.-
Come vedi è tutto qui dentro.
balrog |
Modificato da - balrog in data 28 febbraio 2005 14:13:39 |
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Merry
Entino
Pepperland
1762 Messaggi |
Inserito il - 28 febbraio 2005 : 18:19:06
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Molto bello davvero, Balrog. Certo gli scacchi si prestano a tante letture e metafore: stile dei giocatori come specchio del loro carattere, antica simulazione strategica del campo di battaglia, la lotta tra il Bene ed il Male (volendo)...
Non so se hai visto il cortometraggio di Bruno Bozzetto, tecnica stop - motion, intitolato "Democrazia". SPOILER Una scacchiera. Le pedine cominciano la partita normalmente ed ogni pezzo catturato scompare. Le mosse si susseguono sempre più velocemente finché si arriva al pareggio. Rimangono solo i due re. Due colpi di pistola fuori campo... uno dei re cade lasciando padrone del campo il solo avversario.
E che dire della partita in 2001 Odissea nello Spazio? Se ricordo bene HAL 9000 annuncia scacco matto, ma a guardare bene le pedine il suo avversario umano avrebbe ancora delle mosse legali prima della sconfitta. Errore di Kubrick o primo segnale della pazzia di HAL?
(dopo te la posto con le mosse in notazione algebrica internazionale!)
H is for "hurry" E is for "ergent" L is for "love me" and P is for "p - p - please, heelp!!"
Mitakuye oyasin!
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AmonSûl
Sveltamente
Nowhere Land
4501 Messaggi |
Inserito il - 28 febbraio 2005 : 18:51:39
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Mi ricordo quando mi hai raccontato la tua esperienza... in effetti è molto simile...
devo dedurre che quello che è venuto in mente a me non c'entrava nulla riguardo a ciò che avevi in mente? Mi sfugge però il nesso tra il primo post e questo... (sarò tordo ^^)
Collevento _________ luce, luce lontana, che si accende e si spegne... quale sarà la mano, che illumina le stelle... mastica e sputa, prima che venga neve... [:115] |
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trilly
Laurelin
nell'isola che non c'è !
3022 Messaggi |
Inserito il - 01 marzo 2005 : 00:26:21
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L'ho detto al Balrog... secondo me la vita è come una partita a scacchi, se sei un bravo giocatore muovi bene i pezzi e fai si che la partita sia alla fine stata stimolante e vincente, se invece sei un dilettante tutto diventa piu' difficile, arranchi, cerchi di migliorare ma talora tutti gli sforzi risultano vani....
Ma leggendo e sapendo la storia del ragazzo di quindici anni giocatore di scacchi.... mi vengono in mente molte cose... Siamo solo ed esclusivamente noi gli artefici del nostro destino, anche se poi cio' che ci circonda influisce sulle nostre scelte... proprio come in una partita a scacchi.
Io sono una giocatrice dilettante, fu un mio collega d'ufficio molti anni fa ad insegnarmi i rudimenti, mi acquistai una scacchiera di fattura cinese in legno che fa bella mostra di se, aperta, su un tavolo, ogni tanto ci gioco con mio figlio... Ora mi direte... ma che cavolo ce ne frega a noi.... mo mi spiego, sta tutto nel come io interpreto una partita a scacchi....
Per me è riflessione, pacatezza, pensiero, attenzione, spiritualità, non ho animosità, gioco perchè è un momento di tranquillità fatta di silenzi e di non parole....
Il ragazzo quindicenne che davanti a se vede poco per volta cadere tutti i suoi pezzi, pedoni, alfieri, cavalli e torri.... si vede crollare il mondo addosso, un mondo costruito sul quadrato di una scacchiera, un mondo non reale che gli sfugge dalle mani ed è li che rimane disorientato ed in effetti pensa che l'unica cosa da fare sia quella di non giocare mai più... perchè la sconfitta e la delusione, come le vittorie... queste fanno invece parte del mondo reale...
Si rassegna, ormai ha deciso.... ma sarà un perdente nella vita oppure uno che vivrà di rimpianti? Sarà un debole oppure ha capito che invece è necessario proseguire fino in fondo e non fermarsi ai primi ostacoli?
Nella vita bisognerebbe essere un po giocatori di "carattere e un po dilettanti", saper vincere ma anche ammettere le proprie sconfitte; se dovessi identificarmi con un pezzo.... ecco io sono come la torre, mi sposto sulla scacchiera di uno o piu' quadretti, avanti indietro di lato, pronta affinchè in me trovino riparo e protezione...
Vabbhè so che l'argomento è molto più profondo di non come l'ho interpretato io, so che per il Balrog è parte di vita vissuta, per me invece è il ricordo di un caro amico che ora non ho più che mi ha lasciato in eredità alcune nozioni di scacchi mentre lui purtroppo ha perso la sua battaglia per la vita.
Ciao Giancarlo ovunque tu sia....
Trilly
* ^ * ^ * ^ * ^ * Guardatevi intorno, il mondo è in mano alle donne normali. Essere insignificanti in quel modo interessante, intelligente, sottile o entusiasticamente generoso, come tante donne di oggi, molte volte è una molla in più per conquistare il mondo.
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balrog
Rossosaggio
Ireland
2052 Messaggi |
Inserito il - 01 marzo 2005 : 08:38:52
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...il nesso Amon...il nesso...
Il paradosso Amon sta nel fatto che la persona che ti conosce meglio di ogni altra non è tua madre,tua moglie o il tuo migliore amico, è uno sconosciuto che vive a millemila KM da te e mai conoscerai.
Il paradosso Amon è che gli scacchi non sono per nulla "uno specchio" che esprime la realtà in simboli, al contrario "sono" la realtà, però più reale e vera della vita stessa. Il giocatore di scacchi vive davvero slo quando gioca,il resto è un sogno tra una partita e l'altra. Nulla ha la forza, la concretezza,la logica,l'emotività di quelle sessantaquattro caselle. Si potrebbe dire Amon che gli scacchi sono uno specchio e che la realtà è uno specchio di fronte a d essa. Chi riflette l'altra ?
Spesso ho pensato che gli scacchi non sono stati inventati dagli esseri umani ma che al contrario siano sempre esistiti e gli umani li abbiano solo scoperti. Per spiegare una teoria bisogna appoggiarsi a una teoria superiore che la comprenda e inglobi. Ecco gli scacchi sono la teoria più elevata della realtà.
Forse per questo le caselle sono bianche e nere e non grigie come invece è tutto nella vita reale.
Questo è il paradosso Amon. E la poesia di Borges del precedente post lo dice compiutamente.
Un'ultima cosa. Non pretendo nè che capiate questo punto di vista (forse bisogna essere "giocatori di scacchi" per capirlo) nè tantomeno che lo condividiate. Gli scacchi sono un'amante molto molto gelosa che se presa sul serio ti porta via tutto, che diventa totalizzante e che non ti lascia più vivere una vita normale. (come ogni libro o film che parli degli scacchi sempre dice). questo io ho compreso quel giorno di tanti anni fa davanti a quella scacchiera. "due strade divergevano in un bosco" Io ho scelto, non saprò mai se per il meglio.
balrog
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Modificato da - balrog in data 01 marzo 2005 08:41:15 |
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trilly
Laurelin
nell'isola che non c'è !
3022 Messaggi |
Inserito il - 01 marzo 2005 : 11:03:28
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Il Giorno e la Notte dipingono una sola grande scacchiera. Dove il Destino gioca con gli uomini grazie agli scacchi. Qua e là delle mosse, degli scacchi, delle uccisioni. E l'uno dopo l'altro si torna a giacere in una scatola.
[:363] [:366] [:434]
Trilly
* ^ * ^ * ^ * ^ * Guardatevi intorno, il mondo è in mano alle donne normali. Essere insignificanti in quel modo interessante, intelligente, sottile o entusiasticamente generoso, come tante donne di oggi, molte volte è una molla in più per conquistare il mondo.
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Rosie
Lebid toerin
2010 Messaggi |
Inserito il - 01 marzo 2005 : 12:43:51
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Aldilà del commento iniziale inserito dal Balrog (che onestamente era troppo ostico per me...[:I][:I][:I]) non ho mai amato la scacchiera come metafora della vita... E' un gioco, è vero, ma dall'altra parte chi c'è? Dio? La Morte (l'immaginario più comune) e poi... il più esperto vince? o il più intelligente? e se l'avversario fosse enttamente più bravo di noi, allora si divertirebbe semplicmente con la nostra sorte... Giochiamo col fato o col nostro alterego?
Il concetto poi della vittoria o della sconfitta non mi pare adatto alla vita stessa che invece è la vità in sè ad aeesere tale, come? Boh, ma sicuramente non si vince e non si perde...
L'immagine del gioco degli scacchi è molto poetica e macabra, bellissima, ma mi affascina eslcusivamente esteticamente...
Non so se mi sono psiegata..^_^
"...also... I can kill you with my brain" |
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ultimo
Albero
Spiaggia libera
781 Messaggi |
Inserito il - 01 marzo 2005 : 13:53:01
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Citazione: Messaggio inserito da Rosie
Aldilà del commento iniziale inserito dal Balrog (che onestamente era troppo ostico per me...[:I][:I][:I]) ...
...omissis...
Non so se mi sono psiegata..^_^
"...also... I can kill you with my brain"
Anche questo è troppo ostico per me...[:D][:D][:D][:D] |
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trilly
Laurelin
nell'isola che non c'è !
3022 Messaggi |
Inserito il - 01 marzo 2005 : 14:27:35
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Citazione: Messaggio inserito da Rosie E' un gioco, è vero, ma dall'altra parte chi c'è? Dio? La Morte (l'immaginario più comune) e poi... il più esperto vince? o il più intelligente? e se l'avversario fosse enttamente più bravo di noi, allora si divertirebbe semplicmente con la nostra sorte... Giochiamo col fato o col nostro alterego?
Il concetto poi della vittoria o della sconfitta non mi pare adatto alla vita stessa che invece è la vità in sè ad aeesere tale, come? Boh, ma sicuramente non si vince e non si perde...
Dall'altra parte chi c'e'? nella vita ognuno di noi lo sa, ognuno ha vittorie e sconfitte e credo non si tratti di intelligenza o chi e' piu' bravo vince..... come si dice... ci sono anche le botte di c@@@ [:I][:P]....
Penso che per vittoria siano tutte le cose che riusciamo a realizzare, in cui crediamo, negli ideali, nel costruire il nostro futuro... le sconfitte sono l'esatto contrario, con in piu' il dolore di una malattia difronte alla quale siamo impotenti, per fare un esempio....
[:)] [:118] non ci sono i narcisi, bellissimo fiore solare... ciao[:253]
Trilly
<> <> <> <> <> <> <> <> Chi confessa la propria ignoranza la mostra una volta, chi non la confessa, la mostra infinite volte (anonimo cinese) |
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