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Elessar
Germoglio


212 Messaggi |
Inserito il - 01 novembre 2003 : 17:04:40
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Sapete che l'80 % della popolazione islandese crede fermamente che in una regione della loro isola vi siano gli elfi?
A quanto si racconta questa presenza elfica non č una trovata turistica (o almeno non č nata per questa finalitą) ma č una storia che trova le proprie radici nell'epoca dei Vichinghi e che ha accolto sempre numerosi consensi...
Questa convinzione non nasce solamente da storie di fantomatici avvistamenti ma (e sopratutto) dalla sensazione della gente che passa nelle vicinanze di Hornstrandir (la cittą nei pressi dei villaggi elfici) č di essere in un'altro mondo, di vedere le cose in modo diverso, e di respirare un'aria completamente sconosciuta... cioč di essere in un'ambiente completamente estraneo eppure cosģ accogliente e magico...
Alcuni ricercatori letterari hanno trovato nelle innumerevoli tracce e testimonianze di antiche (e non tanto antiche) leggende sul cosidetto "Piccolo popolo" tratti simili, quasi a delineare una possibile radice comune di miti appartenenti a regioni anche molto lontane con rapporti molto scarsi..
La situazione č almeno alquanto interessante...
Per adesso non ho ancora trovato qualche racconto interessante, solo alcuni frammmenti... cercherņ meglio... intanto aggiungo il link di una delle leggende che narrano la nascitą degli elfi secondo la tradizione islandese (ma ve ne sono altre versioni...)
http://digilander.libero.it/officinadellefate/islanda.html Non sono finora riuscito a trovare informazioni e leggende interessanti, ma solo qualche frammento
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nimue
Germoglio


257 Messaggi |
Inserito il - 01 novembre 2003 : 18:54:09
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Mi hai fatto venire i brividi!!![:0][:0][:0]...a me queste cose da un lato mi affascinano terribilmente e le trovo di una bellezza indescrivibile... ma dall'altro, non nego che mi mettano addosso una strana paura!
________________________ [:175]nimue [:236]
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Narzal
Ghianda

45 Messaggi |
Inserito il - 04 dicembre 2004 : 22:14:44
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Uhm....Uhm...
Ma stiamo parlando di gnometti che nascondono l'oro in delle sacche ala fine di un arcobaleno (mio mini poooony volaaa oh mio mini pony dai vooolaaaa) o si parla di elfe con 1 metro e 20 di gambe???? io nn capisco perchč non li chiamano gli gnometti...in fondo...sono gnometti!!!
cmq deve esser ena bella sensazione passare dvove magari hanno vissuto le elfe...ehm...il popolo elfico.
anche perchč sarebbe tuto un susseguirsi di eventi...se esistono gli elfi(che di solito sono dalla aprte della natura...quindi dalla aprte della vita) esistono demoni...diavolacci...zombi...vampiri...e io potrņ tirare fuori lo spadone e fare un po di pratica...e....
sono andato off topic[:D]
Combattere non č giusto o sbagliato,non chiedetemi perchč combatto, potrebbe piacervi |
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Sephiroth
Ghianda

34 Messaggi |
Inserito il - 04 dicembre 2004 : 22:16:40
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Scusatelo!
Ehi tu shbabbaro!!! dico a te! torna a studiare decelebrato!!
La paura si prova quando non conosci, Il terrore quando sai cosa stai affrontando. |
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AmonSūl
Sveltamente

Nowhere Land
4501 Messaggi |
Inserito il - 10 gennaio 2005 : 00:53:14
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Purtroppo si fa molta confusione parlando di Gnomi, Elfi e Fate... sia perchč ci sono due scuole di pensiero, sia perchč spesso alcuni di questi nomi sono usati come sinonimi...
In questi miti solitamente sia gli gnomi che gli elfi stanno ad indicare quelle piccole creature un po' grossolane e dai tratti caricaturiali, che sono dediti a piccoli lavori, furtarelli, coltivazione e cesellature varie...
Mi chiedo perņ per le fate come si fa a rintracciare in quel mito (che a dir la veritą non avevo letto con attenzione...) la loro origine... data la loro bellezza (anche per quelle piccoline dei Faerie) superiore spesso a quella degli uomini...
PS Io odiavo David Gnomo...
V V V giusto Merry! Non me ne ricordavo...
Collevento _________ ore infinite come costellazioni e onde, spietate come gli occhi della memoria... altra memoria e non basta ancora... cose svanite, facce... e poi il futuro... [:115] |
Modificato da - AmonSūl in data 10 gennaio 2005 22:56:49 |
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Merry
Entino

    

Pepperland
1762 Messaggi |
Inserito il - 10 gennaio 2005 : 20:44:12
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Al nostro Professore, poi, gli gnometti e gli esseri minuscoli non piacevano: li riteneva il derivato di un vezzo prettamente inglese per gli oggetti ornamentali piccoli, se ricordo bene... lo dice nel saggio sulle fiabe.
"...ed ora apprendiamo che Re Dain č caduto, combattendo nella Valle..." (Gandalf) Metamorfosi da un'adunanza.
Mitakuye oyasin! |
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Silma
Ent

Abruzzo
2934 Messaggi |
Inserito il - 08 febbraio 2005 : 18:33:05
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Esatto, ricordo anch'io di averlo letto e personalmente sottoscrivo in pieno! Visto che l'Italiano č cosģ ricco di termini, non capisco quest'uso di parole come "elfi", "fate", "gnomi", "folletti" alla stregua di sinonimi. Perchč non utilizzare al meglio le potenzialitą della nostra favella? Inoltre, anche il semplice suono dei singoli termini fa pensare a creature molto diverse, per lo meno a me. A qualcuno, che voi sappiate, č mai venuto in mente di scrivere un compendiario delle creature magiche e affini? Potrebbe essere una bella iniziativa.
P.S Personalmente, dopo essere stata in Irlanda questa estate non ho alcuna difficoltą a credere ad un paese elfico in islanda. Se vi capita, fatevi un giretto nei boschi attorno a Glendaloughe, un villaggio a poche or d'autobus da Dublino. Sfido chiunque a non cominciare a sentire le arpe degli Elfi dopo qualche minuto.
umilmente vostra Silma
<<la vide fra le sue braccia splendere e brillare, fanciulla elfica ed immortale>> |
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AmonSūl
Sveltamente

Nowhere Land
4501 Messaggi |
Inserito il - 22 marzo 2005 : 17:02:06
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Citazione: Messaggio inserito da Silma
A qualcuno, che voi sappiate, č mai venuto in mente di scrivere un compendiario delle creature magiche e affini? Potrebbe essere una bella iniziativa.
Beh, penso che ci sia stato qualcuno che lo ha gią fatto, mi č capitato di vedere volumi sulle fate, nelle librerie... Anche se le scuole di pensiero si scontrano spesso...
CollevEnt [:381] _________ luce, luce lontana, che si accende e si spegne... quale sarą la mano, che illumina le stelle... mastica e sputa, prima che venga neve... [:115] |
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Silma
Ent

Abruzzo
2934 Messaggi |
Inserito il - 22 marzo 2005 : 18:42:17
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Si, ne ho visti anch'io, ma il problema č che ognuno egue una sola specifica tradizione o scuola di pensiero o falsariga iconografica, trovarne uno veramente completo č parecchio difficile. Per intenderci: il popolo di Feeria nella tradizione irlandese, norvegese ed italiana (per citarne solo tre) ha caratteristiche incredibilmente diverse e che cambiano tra la concezione arcaica e moderna. Ebbene, nella maggior parte dei volumi che mi č stato dato esaminare o c'č una sola tradizione, o viene considerata una sola concezione (o arcaica o moderna). Addirittura, trovi testi dove alla voce "fate" ti si presenta una graziosissima immagine stile Disney, alucce ed attennine, bagari bacchetta magica alla Cenerentola,[xx-(] ovvero la pił moderna delle rappresentazioni della specie (per la cronaca, di origine francese, almeno cosģ sembra)
umilmente vostra Silma
<<la vide fra le sue braccia splendere e brillare, fanciulla elfica ed immortale>> |
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Merry
Entino

    

Pepperland
1762 Messaggi |
Inserito il - 05 maggio 2007 : 20:03:14
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Aprivo questo post per segnalare altro, ma mi sono imbattuto nella richiesta di Silma qui sopra. Prima rispondo a quella... sono passati due anni, spero vada bene lo stesso:
B. FROUD ed A. LEE (a cura di D. Larkin), Fate, BUR 2003. Testo ed illustrazioni di Brian Froud ed Alan Lee.
Ad hobbiton ed agli appuntamenti tolkieniani vari si trova sempre, ma non credo sia difficile da reperire anche in una buona libreria. In copertina c'č la fata che Narya ha scelto come avatar. Ci sono svariati tipi di fate, folletti e nani; un po' di tutto, ma non la versione "disneyana". I disegni e le illustrazioni sono grandi ed alla fine del libro si trovano alcune ballate dall'imponente raccolta di F. J. Child.
(ho modificato per correggere gli autori del libro, che sono Froud e Lee, mentre Larkin č il curatore)
*** *** ***
Su "Focus Storia" di Aprile - Maggio 2007 c'č un servizio che associa ai grandi cattivi delle fiabe e dei racconti letterari i personaggi reali a cui gli scrittori hanno, o potrebbero, aver fatto riferimento.
Il Conte Dracula sappiamo un po' tutti chi fu in realtą. Ho trovato interessante leggere che Vlad III Tepes Draculea fu certo spietato, ma non pił di altri sovrani suoi contemporanei. In Romania č considerato un eroe nazionale per come si oppose alle invasioni straniere, e le sue crudeltą pare siano state ingigantite dalla propaganda dei suoi nemici. Oggi, tuttavia, la sua fama sinistra aiuta il turismo. Dietro la leggenda sugli effetti del vampirismo ci sono le epidemie di rabbia e, secondo uno studioso di Los Angeles, il morbo di Gunther una grave carenza enzimatica.
Barbablł Ad ispirare Charles Perrault dev'essere stato Gilles de Rais, un nobile del '400 che divenne un terribile assassino pedofilo uccidendo decine di adolescenti ed infanti. Venne soprannominato, appunto, "Barbe - Bleue".
Il mostro di Frankenstein Mary Shelley sognņ il suo racconto dell'orrore. La sua fonte d'ispirazione si puņ solo ipotizzare, si sa, perņ, che assistette nel 1814 ad un esperimento di un fisico francese che, come altri scienziati dell'epoca successori di Luigi Galvani, facevano muovere le mambra dei cadaveri, anche umani, servendosi di scariche elettriche.
Segnalo quelli che ho trovato pił suggestivi. Ci sono anche l'Innominato dei Promessi Sposi, dr. Jekyll e Mr.Hyde, Arsenio Lupin e Norman Bates di "Psycho".
-------------------------------- Vietato l'ingresso agli addetti ai lavori.
Mitakuye oyasin! |
Modificato da - Merry in data 07 maggio 2007 18:13:50 |
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AmonSūl
Sveltamente

Nowhere Land
4501 Messaggi |
Inserito il - 06 maggio 2007 : 13:59:22
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Nonostante i dubbi su Focus come fonte autorevole, devo dire che le analogie riportate sono interessanti... soprattutto (e particolarmente inquietanti in questo caso) nel caso di Barbablł... [xx(]
CollevEnt [:381] _________ "Tutto ciņ che accade, tu lo scrivi", disse. "Tutto ciņ che io scrivo accade", fu la risposta. [:115] |
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Silma
Ent

Abruzzo
2934 Messaggi |
Inserito il - 06 maggio 2007 : 14:53:21
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Grazie merry, vedrņ di attivarmi per rintracciare quel testo [:))]
Interessanti parallelismi, alcuni li avevo gią sentiti.
umilmente vostra Silma
<<la vide fra le sue braccia splendere e brillare, fanciulla elfica ed immortale>> |
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Narya
Entino

    

Neverland
1871 Messaggi |
Inserito il - 12 giugno 2008 : 15:16:36
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Riapro questo topic perché ultimamente mi sto appassionando sempre pił al tema delle fate. Ho sempre amato queste creature, ma in quest'ultimo anno il mio amore č passato da semplice curiositą a vera e propria passione, con tanto di collezionismo di oggettistica varia, statuette e chi pił ne ha pił ne metta... [:-p]
Quello che intendo proporvi č una piccola summa del libro che sto leggendo a riguardo (e che non ho ancora terminato, per cui non č proprio una summa completa, ma in fieri... chiedo venia, ma sto leggendo 3 cose contemporaneamente [:))]), Le Fate, di Laura Rangoni, ed. Xenia tascabili.
Cito testualmente: <<Credere nelle fate e in generale negli esseri fatati č non solamente il tentativo di ritrovare l'universo merviglioso nel quale vivevamo da bambini, ma anche un modo per recuperare una comunione gioiosa con gli abitanti del mondo naturale>>. E sono proprio questi motivi che spingono me ad amare queste creature.
Ovviamente le fate sono presenti nelle tradizioni e nelle fiabe di quasi tutto il mondo, anche se il loro aspetto č cambiato nel tempo e, soprattutto, č stato standardizzato nell'Ottocento, per via del proliferare di racconti (vedi i fratelli Grimm) che le hanno, per cosģ dire, traviate nella loro essenza.
Secondo Nora Van Gelder (Nel Regno delle Fate), <<Gli esseri fatati fanno parte di una grande linea evolutiva che si sviluppa parallelamente a quella umana e che, come quest'ultima, inizia con alcune forme estremamente primitive e sale passando attraverso le fate e presenta come propri esseri pił elevati quelli che tradizionalmente sono chiamati angeli o deva. Rispetto agli angeli le fate si collocano pił o meno come gli animali in confronto agli esseri umani>>. Ed č per questo che esse mantengono quella caratteristica di istintivitą e di naturalezza assolute.
Nel mondo accademico non ci sono stati riscontri riguardo alla teoria (ed č solo una delle tante) che vede le fate come una sorta di memoria storica scaduta nel folklore di una popolazione di bassa statura (forse i Pitti). Altri ritengono che esse derivino dalla mitologia celtica e che quindi siano immagini di dee demonizzate dal cristianesimo e recuperate in seguito nel folklore (la tradizione dei Celti considera le fate come discendenti della stirpe dei Tuaha de Danann, cioč il popolo della dea Dana).
In generale comunque le fate sono personaggi chiave all'interno della fiaba, anche in molti ambiti del folklore, della leggenda, delle semplici credenze popolari. In un certo senso, esse potrebbero essere <<un elemento di continuitą tra l'universo della mitologia e quello della fiaba>>, come sostiene Propp in Le Radici Storiche dei Racconti di Fate. In effetti, etimologicamente parlando, esiste questa relazione, se consideriamo il termine latino fata, usato per definire le Parche, tutrici del fatum, il destino. Infatti le fate spesso sono viste filare e non raramente si riuniscono in gruppi di tre.
Nelle fiabe celtiche esse sono le artefici delle costruzioni ritenute sovrumane, coem i megaliti (nel folklore nordico cerchi di pietra e menhir spesso vengono chiamati "pietre delle fate").
Vengo ora a riportare le caratteristiche principali di queste Buone Vicine, come spesso vengono chiamate:
1) Abitano nel cosiddetto Regno di Mezzo (che esiste da sempre, e si trova sempre su alture ricche di biancospino). 2) Posseggono immensi tesori, a volte custoditi da mostri. Sono generose nell'offire doni a chi si dismostra buono e gentile ma... guai a rubare con l'inganno... vi ritrovereste con foglie secche e pezzi di ghiaccio al posto di ori e pietre preziose [;)] 3) Sono bellissime, ma spesso hanno coda di pesce, piedi caprini o d'oca. 4) Somigliano alle streghe, ma il loro potere č naturale, non frutto della magia. 5) Si radunano a ballare su prati e luoghi difficilmente accessibili e spesso invitano gli sconosciuti a danzare nei loro cerchi (ma attenzione: dovrete ballare con loro sino al canto dell'alba, anche se siete stremati e una notte di fata puņ durare molti anni umani...[:246]) 6) Aiutano chi č in difficoltą (vedi la Dama Bianca in montagna) 7) Quando si entra in contatto con loro si deve evitare di mangiare e bere del loro cibo e delle loro bevande, altrimenti si resta prigionieri nel loro regno per sempre. E qui si richiama il mito di Persefone. 8) Adorano la musica e cantano spessissimo, con voce talmente melodiosa da indurre chi le ode a lasciare quello che sta facendo per ascoltarle all'infinito. 9) Possono togliere deformitą e guarire malattie (ma non chiedete loro con arroganza e presunzione di guarirvi, o potreste finire con due gobbe, come accadde ad un tizio che pretese gli fosse levata la gobba come ad un suo amico...[:261]) 10) A volte sostituiscono i loro figli con quelli degli uomini. 11) Le loro attivitą quotidiane sono: filare e tessere, fare il pane e il burro. 12) Spesso sono indicate come coloro che insegnano agli uomini arti e mestieri ignoti (vedi il ruolo dell'Eroe Culturale nelle varie mitologie e tradizioni).
E mi fermo qui, per ora. Se vi interessa l'argomento sono ben lieta di discorrerne con voi [:)]
Narya [:308]
*********************************************** <<Certamente un qualsiasi passante crederebbe che la mia rosa vi rassomigli, ma lei, lei sola, č pił importante di tutte voi... Perché č la mia rosa.>> [:118]
<<Ecco il mio segreto. E' molto semplice: non si vede bene che col cuore. L'essenziale č invisibile agli occhi.>>
<<If the storm doesnt kill me, the government will...>>
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