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balrog
Rossosaggio
Ireland
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Inserito il - 26 gennaio 2005 : 13:38:42
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Una Radura nell'Ithilien
Alex Lewis
Editore: Simonelli Editore Generi: Fantasy - Science Fiction & Fantasy
Prezzo 5.00
Lingua italiano
"Una Radura nellIthilien" - osserva Franco Manni nella Prefazione - č un breve romanzo scritto da un autore vivente, Alex Lewis, ma in qualche modo scritto anche da un autore che vivente non č pił , John Ronald Reuel Tolkien. Siamo di fronte a una "Tolkien-inspired fiction": Lewis prende la storia de "Il Signore degli Anelli" , vi immette una variazione su un punto dellintreccio (di cui dirņ dopo) e ne trae le conseguenze logiche ( di logica letteraria).
Fu lo stesso Tolkien a auspicare lavvento dei "poeti ciclici". Nel 1951 scriveva a un suo possibile editore:
"I cicli dovrebbero essere collegati a un maestoso insieme, e purtuttavia lasciare spazio per altre menti e altre mani".
Lewis non č il solo ad avere raccolto lauspicio di Tolkien, ma č la persona che lo ha fatto con pił costanza ed efficacia, non solo scrivendo "poemi ciclici" tolkieniani in prima persona, ma anche stimolando tanti altri scrittori e scrittrici a farlo , avendo fondato e dirigendo sin dal 1991 la vitale rivista "Nigglings" che a questo scopo č dedicata.
Ma veniamo a "Una radura nellIthilien". La struttura del romanzo č quella di una "Russian Doll", per usare le parole dello stesso Lewis: al suo centro ha una storia che segue i passi del "Signore degli Anelli" dallIthilien fino a Monte fato, ma con eventi diversi, causati "a cascata" da un singolo e remoto e molto minore evento del passato: lavere Finduilas dato una sciarpa grigia a Faramir e una blu a Boromir, quando i due fratelli erano bambini. Appena prima del centro della "Russian Doll" cč una visione elegiaca di una Terra di Mezzo anche essa in parte diversa: a Imladris vediamo la tomba di Bilbo, a Meduseld la tomba di Merry, a Minas Tirith la tomba di Pipino, e nellIthilien la tomba di Frodo. Nella bambolina ancora precedente vediamo un misterioso Vecchio parlare a due bambini hobbit figli di Merry e Pipino e dire loro, con le parole di Gandalf: "le cose avrebbero potuto andare diversamente".
La storia centrale č appunto quel "diverso", e assai pił triste , corso delle cose che avrebbe potuto esserci.
Il messaggio di Lewis č indirizzato ai bimbi hobbit annoiati e saputelli che incontrano il misterioso viandante nella Vecchia Foresta, in seconda battuta a quei bambini inglesi degli Anni Sessanta che incontrano il vecchio Tolkien a Oxford. Ai primi dice che avrebbero potuto non essere nati. Ai secondi che lInghilterra avrebbe potuto essere molto meno prospera e serena in quanto avrebbe potuto essere dominata dal Terzo Reich e nessun "Signore degli Anelli" avrebbe potuto essere pubblicato dallantihitleriano Tolkien. A noi lettori fa riflettere sul mistero della Storia e - se mai, per chi crede - della Provvidenza.
Alex Lewis non č solo un romanziere e un poeta, č anche un saggista acuto e filosofico. Nei Proceedings del convegno oxoniense per il centenario della nascita di Tolkien abbiamo gią letto il suo scritto su "Historical Bias in the Silmarillion", in cui dimostra come il "Quenta Silmarillion" sia stato scritto dagli Elfi e dunque riempito dei loro pregiudizi etnocentrici. Anche il romanzo che ora presentiamo al pubblico italiano evidenzia linteresse che Lewis ha per le dinamiche sofisticate e per nulla immediate della Storia e della Storiografia.
bal
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Modificato da - balrog in Data 26 gennaio 2005 13:39:23
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Silma
Ent
Abruzzo
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Inserito il - 03 marzo 2005 : 15:03:05
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Cambiare il coro della storia...sinceramente, non so cosa pensare. La trama che ci hai riportato mi alletterebbe, se non fosse una vena di diffidenza, come sempre davanti alle rivisitazioni di quello che giudico un grandissimo libro.
P.S. Scusate, forse non centra, ma quell'allusione ai "pregiudizi etnocentrici" degli Elfi mi embra infelice e per di pił poco corrispondente all'opera tolkeniana. Sbaglio?
umilmente vostra Silma
<<la vide fra le sue braccia splendere e brillare, fanciulla elfica ed immortale>> |
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AmonSūl
Sveltamente
Nowhere Land
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Inserito il - 03 marzo 2005 : 15:39:59
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La stessa vena di diffidenza che ho io e immagino tutti... ad accostarsi ad altri lavori, dopo aver assaporato un capolavoro assoluto... il rischio delusione č sempre forte...
Per quanto mi riguarda specialmente se dovessero prevalere gli aspetti fiabeschi su quelli storici (seppur Storia della TdM).
Cosģ mi suscita diffidenza il cercare i messaggi all'interno dei libri... Come č sempre rischiosissimo il parallelo Sauron-Terzo Reich...
Io comunque non darei un senso cosģ negativo alla parola "pregiodizi etnocentrici", Silma... Anche Tolkien ammetteva che il Signore degli Anelli č stato scritto da uno hobbit, mentre il Silmarillion da un elfo (o pił...). E' quindi normale che siano storie, per quanto oggettive, comunque che risentono delle opinioni dell'autore... E' un po' una versione pacifica della solita frase "la storia la scrivono i vincitori"... Una volta avevo auspicato che qualcuno scrivesse una storia vista dalla parte degli Esterling che si vedono costretti alla guerra dalla loro vicinanza con Sauron e dall'idea di poter finalmente avere accesso al mare... Earendil aveva iniziato a scrivere un racconto sugli orchi...
Questo per dire che all'interno degli Elfi io ci vedo sicuramente dei pregiudizi etnocentrici, ma non nel senso che si sentissero superiori (anche se potrebbe essere un razzismo pił o meno accettabile), ma nel senso che č una storia scritta dagli Elfi sugli Elfi... Con la loro visione del mondo (e delle altre razze, culture e "spiritualitą") e con la loro visione della propria cultura. L'Ainulindale e il Quenta Silmarillion, ricordiamolo, sono anche a detta di Tolkien dei miti (non allegorie neh), ovvero racconti di fatti e persone realmente esistiti, ma che racchiudono in sč i valori e i simboli di una storia pił grande in cui sono immersi. Un modo narrativo per raccontare cose vere... Se provi a metterti in quest'ottica, Silma, penso che leggere il Silm come un libro degli Elfi (se Tuor o qualche altro uomo avesse scritto la stessa Storia penso sarebbe stato in parte diverso) da cui si puņ anche, quindi, ricavare la loro visione del mondo...
E anche in questo troviamo una seconda giustificazione (secondo me) alla diversitą tra il Silm e iSdA nelle caratteristiche degli Elfi. La prima infatti č data dall'evoluzione degli Elfi, dal loro progressivo distacco dalle cose umane e dall'attaccamento alla terra e alla sua bellezza. La seconda č anche che il Silm č scritto dagli Elfi e quindi pregno di tutte le loro caratteristiche anche negative, il SdA č scritto da Frodo e pregno della sua ammirazione nei loro confronti e quindi solo degli aspetti "angelici" e superiori degli Elfi (non dice infatti di quanto fosse tignoso Elrond ^___^)
scusate che sono stato logorroico...
V V V x Silma: non preoccuparti, io faccio il superiore solo perchč sono zeppo di pregiudizi... (anche se non entocentrici ^^)
Collevento _________ luce, luce lontana, che si accende e si spegne... quale sarą la mano, che illumina le stelle... mastica e sputa, prima che venga neve... [:115] |
Modificato da - AmonSūl in data 04 marzo 2005 00:09:49 |
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Silma
Ent
Abruzzo
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Inserito il - 03 marzo 2005 : 23:47:17
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Scusate, Amon ha ragione, ma la mia č deformazione da Liceo Classico: le parole che indicano "centrismo" hanno sempre connotazione negativa, danno senso d'esclusivitą e ristrettezza di vedute. Perdonate, sono gli incerti del mestiere[:V]
umilmente vostra Silma
<<la vide fra le sue braccia splendere e brillare, fanciulla elfica ed immortale>> |
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balrog
Rossosaggio
Ireland
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Inserito il - 04 marzo 2005 : 10:51:33
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Sbagli Silma, amio parere ovviamente, il Lord of the Ring č pieno di pregiudizi etnocentrici (forse il termine corretto sarebbe social-centrici o meglio ancora cultural-centrici),del resto non sarebbe possibile altrimenti visto le radici del Prof.Tolkien...
...ricordo una interesante discussione sul ruolo di sam e della societą hobbit in generale...
niente č pił "tradizionalista" in chiave sociale di un professore oxfordiano (sorrisi) si potrebbe dire.
bal |
Modificato da - balrog in data 04 marzo 2005 10:55:57 |
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AmonSūl
Sveltamente
Nowhere Land
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Inserito il - 04 marzo 2005 : 11:54:18
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Nel senso che il "centrismo" č qualcosa di naturale e di innato? Quindi in un certo senso neutro... come dire "preferisco questo contesto perchč ci sono nato e mi appartiene", mentre se si ribalta in un disprezzo altezzoso altrui diventa negativo...
D'altronde gli Elfi non disprezzavano la cultura altrui, apprezzavano e coltivavano la propria...
Aggiungo anche se non c'entra molto, che seppure Tolkien riconosceva nella cultura propria inglese, una somiglianza (in negativo) con quella "compiaciuta mediocritą" (mi pare la chiamasse) che caratterizza gli hobbit, allo stesso tempo ne ammirava e ricercava la semplicitą consapevole, forse una faccia della stessa medaglia. Nella tua analisi, Balr, devi sempre tenere conto anche di questo secondo aspetto... Che poi il tradizionalissimo professor Tolkien fosse diventato un "maestro di vita" per migliaia di giovani stupisce ancora oggi, ma si puņ leggere nelle parole di Ghandi, ad esempio, che diceva che il nemico non č l'altro, ma siamo noi stessi e noi stessi dobbiamo combatterci e vincerci... Tutta la bellezza epica, l'armonia naturale, i valori puri, il coraggio determinato che ci colpiscono nel Signore degli Anelli non sono a portata di mano, nč vengono presentati come sempre presenti... ma sono il punto di arrivo del libro, del pensiero tolkieniano e delle aspirazioni di tutti i lettori di quarant'anni fa che, delusi dal crollo del sogno americano, delusi dalle ideologie deformate, cercano un nuovo modo di vivere e un nuovo senso della propria vita... (aspettative che un po' preoccupavano Tolkien)
Sono andato un po' fuori strada, ma spero si capisca...
V V V verissimo! (mi piace quando in due frasi riescono ad esprimere bene i concetti) (Qualcuno prima o poi dovrą riprendere tutti i vecchi topic di argomento tolkieniano e "tradurli" in brevissimi saggi... che prenderanno posto nel futuro sito neanche tanto futuro[;)][;)])
Collevento _________ luce, luce lontana, che si accende e si spegne... quale sarą la mano, che illumina le stelle... mastica e sputa, prima che venga neve... [:115] |
Modificato da - AmonSūl in data 04 marzo 2005 12:42:08 |
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balrog
Rossosaggio
Ireland
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Inserito il - 04 marzo 2005 : 12:28:01
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Sono in pieno accordo col tuo punto di vista Amon. Ognuno, si puņ dire ,č figlio della propria matrice culturale e da essa non puņ prescindere e non si puņ prescindere da essa nel commetarlo,tanto meno Tolkien. Fare affidamento sulle proprie radici č una cosa non solo non errata ma necessaria. Basta non chiudersi in essa. Conosco bene i due lati del mondo hobbit per Tolkien e a questo faccio riferimento sul "non chiudersi in essa". Apprezzarne cioč alcuni lati e criticarne altri. Questo vale per ogni cultura anche quella degli elfi che č singolarmente gelosa di se stessa,delle proprie prerogative e delle proprie qualitą,tanto da essere sempre presentata un po' distaccata dal "reale". Guarda i Noldor del Silmarillion (o anche Gondolin se vuoi)o gli elfi della foresta del Lo Hobbit o anche Lothlorien o Gran Burrone.
bal
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Modificato da - balrog in data 04 marzo 2005 12:30:29 |
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Eärendil
Albero
Polentonia
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Inserito il - 04 marzo 2005 : 16:21:30
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E' molto realistico pensare che gli elfi avessero un atteggiamento perlomeno di "diffidenza" nei confronti delle culture non legate ai primogeniti. Se Tolkien ci avesse mostrato degli elfi in versione "angeli" sarebbe stato poco credibile,essendo comunque creature dotate di libero arbitrio in grado quindi di commettere errori. Nel Silmarillion la visione che si ha degli elfi č infatti molto diversa da quella presentatati dagli hobbit autori della cronistoria della fine della terza Era, che vedono gli elfi come creature pure e benevole in senso assoluto (come sappiamo non era cosģ). In quest'ottica vediamo tutta la maniacale accuratezza del professore nell'elaborare il suo mondo e gli "attori" che interagiscono in esso. Gli hobbit rappresentano nel bene e nel male un mondo che a Tolkien era caro, un mondo che egli nella sua vita aveva visto lentamente disgregarsi (e di ciņ ne porta testimonianza nei capitoli finali relativi alla contea "corrotta" da Saruman), per far posto alla moderna inghilterra del dopoguerra. Il personaggio di Sam con i suoi intercalari (mister), č una figura tipica di quel mondo quasi arcaico, legato a regole e a un "protocollo" sociale molto rigido.
°°°°°°°°°°°°°°°°°°° L'uomo in nero fuggģ nel deserto e il pistolero lo seguģ. |
Modificato da - Eärendil in data 04 marzo 2005 16:24:03 |
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AmonSūl
Sveltamente
Nowhere Land
4501 Messaggi |
Inserito il - 04 marzo 2005 : 16:48:40
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Ma dite che questa marcata appartenenza del Signore degli Anelli agli Hobbit e del Silm agli Elfi, come prodotti che risentono pesantemente delle culture (e delle visioni del mondo) in cui nascono, era anche di Tolkien in modo cosģ consapevole come per noi?
In soldoni (che non so se mi sono spiegato), Tolkien sarebbe d'accordo al 100% che la visione nel Silm č Elfocentrica e del SdA hobbit-centrica? E seconda cosa... dite che prima di scriverli (o nel mentre) era cosciente di questo?
Collevento _________ luce, luce lontana, che si accende e si spegne... quale sarą la mano, che illumina le stelle... mastica e sputa, prima che venga neve... [:115] |
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Silma
Ent
Abruzzo
2934 Messaggi |
Inserito il - 13 marzo 2005 : 16:35:56
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Sinceramente, non ho ancora letto le "Lettere" di Tolkien e dunque non saprei dire se egli facesse una simile distinzione in maniera tanto marcata...che peraltro mi lascia un poco perplessa...[?] Ancor pił perplessa mi lascia il discorso sul centrismo come aspetto innato, visto che puņ accadere (anche abbastanza spesso) il contrario, ovvero il rifiuto della propria cultura d'origine per abbracciarne un'altra. Credo che il processo non sia poi cosģ macchinoso, visto che non tutti nasciamo in una realtą che riusciamo a fare nostra, forse perchč noi non riusciamo a conformarci ad essa e lei non sa conformarsi a noi... Scusatemi la sto mettendo un po' troppo sull'autobiografico...
umilmente vostra Silma
<<la vide fra le sue braccia splendere e brillare, fanciulla elfica ed immortale>> |
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AmonSūl
Sveltamente
Nowhere Land
4501 Messaggi |
Inserito il - 13 marzo 2005 : 17:13:42
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Beh, Silma, il contesto in cui nasciamo, il popolo, il luogo, entrano in noi attraverso i geni dei nostri genitori, a mio avviso... e attraverso la nostra crescita in queste stesse realtą... Ma se la seconda puņ a volte essere contraria al nostro carattere e sentire... la prima ci appartiene comunque... e comunque determina un filo anche sottile che ci lega ad esse...
Per questo Bilbo, anche se non si sente pił a proprio agio nella Contea, la porterą sempre nel proprio cuore... e non solo per averci vissuto dentro... ma perchč, per quanto diverso sia da tutti i suoi concittadini e dallo spirito placido e "medio" della sua terra, č pur sempre uno Hobbit di Hobbiville... Per questo il "centrismo" non č assolutamente una caratteristica negativa (e il fatto che sia innato č solo un mio parere, puņ essere che in molti sia appena accennato... cittadini del mondo... e magari anche della Terra di Mezzo)... il "campanilismo" e il "nazionalismo" sono negativi... sono delle esagerazioni che escono dall'equilibrio...
° ° ° io penso in definitiva che Tolkien sapesse di stare scrivendo un Silmarillion sugli Elfi e quindi con loro come protagonisti e attori e anche "scrittori" della loro storia (e dei loro miti)... Cosģ come ha affermato chiaramente che il Ring č scritto da Hobbit. Sul fatto che abbia calcato appositamente la mano sui giudizi nei confronti delle altre razze, sulle visioni soggettive di un singolo popolo e sulla propria autoesaltazione non sarei invece d'accordo... Non č un aspetto cosģ marcato e sentito...
Collevento _________ luce, luce lontana, che si accende e si spegne... quale sarą la mano, che illumina le stelle... mastica e sputa, prima che venga neve... [:115] |
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ultimo
Albero
Spiaggia libera
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Inserito il - 28 novembre 2005 : 16:39:39
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Mitopoiesi - Fantasia e storia in Tolkien.
"Franco Manni torna sul tema della Terra di Mezzo curando l'ottimo volume sponsorizzato dal Comune di Brescia dal titolo Mitopoiesi. Dopo aver selezionato i trentuno migliori approfondimenti apparsi su Endņre, pubblicandoli in Introduzione a Tolkien nel 2002, il curatore di Mitopoiesi questa volta ha voluto riunire i pił interessanti interventi tenuti dai relatori durante le giornate dedicate a Tolkien che si sono tenute dal 2002 al 2004 a Brescia.... "
L'articolo completo lo trovate qui : http://www.fantasymagazine.it/libri/145/ Il riferimento all'altro libro citato, (Il Signore degli anelli: da J.R.R. Tolkien a Peter Jackson) č nella stessa pagina in alto a sinistra.
Saluti |
Modificato da - ultimo in data 28 novembre 2005 16:40:58 |
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ultimo
Albero
Spiaggia libera
781 Messaggi |
Inserito il - 19 dicembre 2005 : 17:45:29
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Qualcuno vuole fare un regalino tolkeniano?
Paolo Gulisano Luisa Vassallo GIOCHI DA HOBBIT feste e divertimenti nella Terra di Mezzo Editore: Ąncora (Milano) pagine: 187 prezzo: 14,00 Cod. ISBN: 88-514-0311-2
[img]http://www.playhobbit.ancoralibri.it/images/copertina.jpg [/img] |
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AmonSūl
Sveltamente
Nowhere Land
4501 Messaggi |
Inserito il - 19 dicembre 2005 : 20:34:53
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Mi incuriosiva il titolo... cosģ...
si tratta in pratica di un viaggio tra i giochi, le curiositą, i passatempi presenti nel Signore degli Anelli (e anche nelle culture del mondo), facendone risaltare cosģ anche il lato giocoso... Si insegna a costruire questi giochi ed a giocarvi...
interessante, anche se i regali di Natale sono gią fatti... ^^
CollevEnt [:381] _________ "Tutto ciņ che accade, tu lo scrivi", disse. "Tutto ciņ che io scrivo accade", fu la risposta. [:115] |
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Rosie
Lebid toerin
2010 Messaggi |
Inserito il - 19 dicembre 2005 : 23:12:48
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Oh, Parisiens! Brevettiamo il nostro gioco dell'hobbit o qua ce lo fregano!!!! Compreso il nostro "nomi cose hobbit"!!!!
.:..::::....::...::::.. So molte pił cose di quante non riesca a ricordarmene |
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AmonSūl
Sveltamente
Nowhere Land
4501 Messaggi |
Inserito il - 06 gennaio 2006 : 00:00:43
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[OT]
| Rosie ha scritto:
Oh, Parisiens! Brevettiamo il nostro gioco dell'hobbit o qua ce lo fregano!!!! Compreso il nostro "nomi cose hobbit"!!!! |
e come non dimenticare la versione riveduta e corretta presentata a Siena... Il gioco dello Hobbit [/OT]
torniamo a parlare di libri ^^
CollevEnt [:381] _________ "Tutto ciņ che accade, tu lo scrivi", disse. "Tutto ciņ che io scrivo accade", fu la risposta. [:115] |
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